Navigavia – Commento al secondo episodio

Bacto in una scena della sigla di Navigavia

La seconda puntata di Navigavia è stata tanto caotica quanto divertente. Le sequenze d’azione, tipiche di 7th Sea, hanno permesso a Luca di sbizzarrirsi con cambi di scena repentini e ritmi senz’altro più rapidi di quelli cui ci aveva abituati Luxastra. I giocatori hanno dimostrato di potersi adattare senza troppi problemi a quest’atmosfera sopra le righe, tirando fuori dal cilindro alcune trovate sorprendenti. Mark si è rivelato il più creativo e ha sfruttato al meglio le abilità del suo personaggio, che non potrà contare su tanta forza fisica, ma di certo non è privo di carisma e intelligenza. La sequenza in cui ha cercato di sedurre Carlos è stata un po’ esagerata? Forse sì, ma mi ha fatto morire dalle risate e sinceramente sono più che felice di scendere a patti con la sospensione dell’incredulità per vedere delle perle simili.

Anche Kapa, il personaggio interpretato da Pietro Ubaldi, mi ha stupito in positivo. Dopotutto, non potevo certo prevedere che avrebbe utilizzato un trilobite come arma! Anche la sua scelta di condannare buona parte dell’equipaggio della Sin Escapatoria alla morte pur di guadagnare la libertà mi ha lasciato a bocca aperta. Dal punto di vista dell’interpretazione del personaggio credo che sia stata una mossa coerente con quanto mostrato finora. Mi rendo conto però che non sempre seguire le inclinazioni del proprio personaggio coincida con ciò che è meglio per il quieto vivere del party. La scelta di Pietro ha messo il personaggio di Mark in una bruttissima posizione e ha trasformato i suoi compagni di disavventure nei complici di un pluriomicida. Forse un giocatore con più esperienza alle spalle ci avrebbe pensato dieci volte prima di fare qualcosa del genere, ma onestamente non me la sento di condannare in alcun modo Ubaldi per aver seguito questa intuizione. Un buon master (e Luca ha dimostrato più volte di esserlo) può far fronte anche all’imprevedibile e sono certo che già nei prossimi episodi l’equipaggio tornerà a navigare lungo la rotta prevista (e, in tutta onestà, non posso escludere che sia già successo al termine dell’ultima puntata).

Kayla continua a incuriosirmi molto per il suo passato da artista circense e per la forza inusuale alla quale sembra in grado di attingere nei momenti di pericolo. Se già ora riesce a tenere testa a un bestione come Pateesa, penso proprio che in futuro diventerà una vera e propria macchina da guerra!
John Doe è forse il personaggio che ha avuto meno spazio per brillare in questo episodio, ma ha comunque avuto un paio di scene interessanti assieme a Felicia e Bacto. Quest’ultimo, come avevo intuito dal breve flashforward del primo episodio, promette di essere uno dei personaggi più divertenti della campagna. Leonardo Bru mi ha fatto un’ottima prima impressione come giocatore e mi è sembrato capace di calarsi senza troppi problemi nei panni di un personaggio così particolare.

Sono contento che la trama della Sin Escapatoria si sia conclusa, più che altro perché non vedevo l’ora di vedere cos’avrebbero combinato i giocatori una volta arrivati in mare aperto. Spero che il gruppo riuscirà a restare unito nonostante l’azione avventata di Kapa e che in un modo o nell’altro si arrivi alla formazione della ciurma più sgangherata di sempre.

Infine, anche alla luce di alcune polemiche che ho letto sul primo episodio, mi sembra giusto dire di aver trovato molto gradevole la lenta introduzione alle meccaniche peculiari di 7th Sea, resa molto comprensibile dalle grafiche a schermo e dalle chiarissime spiegazioni di Luca. Questa seconda puntata ha dimostrato che Navigavia non è una versione piratesca di D&D, bensì una campagna che non si fa alcun problema ad attingere a piene mani dal manuale su cui è basata. Da quanto ho capito, l’unica vera peculiarità è l’ambientazione, ma onestamente non mi sembra per niente un difetto. Sicuramente Luca avrà avuto delle ottime ragioni per creare un mondo diverso (non so di quanto) da quello immaginato dai creatori del gioco.

Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e sono l'autore del romanzo urban fantasy "I Guardiani dei Parchi". Nella vita faccio il giornalista, ma qui su Wordpress gestisco il blog "Pillole di Folklore e Scrittura", dove parlo di libri, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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