“Akire – La banda di Alastrine” di Selene Rampolla – Recensione

Per costruire una grande saga fantasy è necessario partire dalle fondamenta. A volte bastano pochi capitoli per introdurre nel migliore nei modi gli elementi chiave della storia, ma in altre occasioni può essere necessario dilungarsi di più, andando a svelare poco per volta gli “strumenti” utili alla comprensione del lettore. È proprio quello che avviene in “Akire – La banda di Alastrine”, primo volume della serie scritta da Selene Rampolla.

In questo libro l’autrice ha scelto di dare un po’ meno spazio al worldbuilding (presente soprattutto nella parte conclusiva) per concentrarsi appieno sulla caratterizzazione dei personaggi principali. I rapporti che si vanno a instaurare tra i vari membri della banda di Alastrine sono il fulcro dell’opera e rappresentano anche uno dei suoi principali punti di originalità. Non capita tutti i giorni, infatti, di imbattersi in un gruppo di mercenari interessato più ad aiutare i meno fortunati che ad arricchirsi o dare sfogo alla sete di sangue.

I nobili ideali di Alastrine riflettono la visione del mondo della sua fondatrice e si discostano profondamente da quelli dei malviventi o degli avventurieri di primo pelo. È proprio tramite il punto di vista di un esponente di questa seconda categoria che il lettore scopre per la prima volta l’esistenza del manipolo e i principi che lo guidano. Il giovane si chiama Trebor ed è alla ricerca di una vita avventurosa dopo aver trascorso per anni un’esistenza tanto pacifica quanto monotona. Pensa di trovare quello che cerca in Alastrine, ma presto realizza che la quotidianità all’interno della banda non è sempre emozionante come si era aspettato. Sulla base di questo contrasto tra “aspettative” e “realtà” si dipana uno dei conflitti centrali di questo primo volume, reso ancora più aspro dal coinvolgimento di alcuni membri del manipolo insoddisfatti delle decisioni dell’attuale capo.

Ho apprezzato molto la scelta di dedicare la prima parte del libro a questo scontro ideologico, perché mi è sembrato un ottimo espediente per spiegare in modo inequivocabile gli ideali su cui si basa Alastrine e aiutare il lettore a prendere un po’ di confidenza con i numerosi personaggi introdotti. Leggendo i primi capitoli si iniziano a formulare alcuni giudizi sui vari membri della banda, che nel resto del libro vengono confermati o smentiti dagli eventi.
All’inizio sono rimasto un po’ spiazzato dalla scelta di alternare tanti punti di vista diversi all’interno dello stesso capitolo, più che altro perché temevo potesse creare confusione o andare a inficiare la costruzione dei colpi di scena. Selene si è però rilevata brava a sfruttare questo espediente narrativo e solo in un paio di occasioni ho notato qualche piccola sbavatura. Per il resto ho sempre trovato la narrazione gradevole e non mi sono mai sentito spaesato dal passaggio da un personaggio all’altro.

Ho apprezzato anche il ritmo della narrazione. Di solito è abbastanza rapido, ma rallenta durante le sequenze più rilassate o quando diventa necessario approfondire qualche concetto. Ottima la presenza di vari momenti simpatici e divertenti, che trovo sempre utilissimi per stemperare la tensione e permettere al lettore di rifiatare un po’. Le descrizioni dei personaggi mi sono sempre sembrate dettagliate al punto giusto, mentre quelle dei luoghi avrebbero talvolta beneficiato di qualche parola in più. In alcuni punti l’autrice ha scelto di utilizzare il colore dei capelli dei personaggi per evitare la ripetizione dei loro nomi e devo ammettere che con la mia memoria da pesce rosso mi è capitato di sentirmi un attimo spaesato. È però un “difetto” del tutto marginale e soggettivo, al quale molti altri non faranno nemmeno caso.

In generale questo primo volume funziona molto bene come introduzione alla saga, ma se preso come storia a sé stante fa un po’ fatica a reggersi sulle proprie gambe. Si nota tantissimo che dietro l’apparente monotonia iniziale delle missioni della banda di Alastrine di nasconde tantissimo, ma temo che i lettori meno pazienti potrebbero fermarsi prima di iniziare a scoprire gli aspetti più affascinanti di Sabrié (il mondo in cui è ambientato Akire). Detto questo, di motivi più che validi per leggere il libro ce ne sono parecchi. Per esempio, i personaggi principali sono tutti ben caratterizzati ed è piacevole seguire l’evoluzione di alcuni di loro nel corso della storia. Inoltre, quel che si intravede del mondo al di fuori delle mura di Roas è interessantissimo ed è presente un sistema magico degno di nota. Insomma, se vi piace il fantasy avete ben poche scuse per non dare una chance a Selene e al suo mondo!

Potete acquistare il libro in versione ebook su Amazon

Per la versione cartacea potete contattare l’autrice ai recapiti che trovate qui: https://selcorner.carrd.co/

Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e sono l'autore del romanzo urban fantasy "I Guardiani dei Parchi". Nella vita faccio il giornalista, ma qui su Wordpress gestisco il blog "Pillole di Folklore e Scrittura", dove parlo di libri, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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