Benvenuti al secondo anniversario di Pillole di Folklore e Scrittura! 😊
Per l’occasione, io e Alessandro abbiamo preparato stavolta un sommario di alcuni dei personaggi da noi scritti di cui andiamo più orgogliosi.
Per quanto mi riguarda, iniziamo con il mio personaggio da cui è nato tutto.
Wolf Lonnie

Wolf è il protagonista di una serie di fanfiction basate sul videogioco Ace Attorney, ed esattamente come Phoenix, è anch’egli un avvocato difensore.
La sua storia è ambientata due anni prima degli eventi di Ace Attorney: Apollo Justice, al nascere della cosiddetta “dark age of law” (era oscura della legge), poi descritta in Phoenix Wright: Dual Destinies.
Wolf inizia in modo molto simile agli altri due protagonisti della serie: è un giovane avvocato difensore alle prime armi, con poca esperienza, molto approssimativo nei modi di fare, più spensierato (o ingenuo) e meno invogliato di Phoenix e Apollo.
Wolf viene infatti da una situazione familiare particolare.
È stato costantemente messo in ombra dalla sorella minore, Saria, molto più intelligente e studiosa di lui, e ha subito continue pressioni dalla madre per la sua mancanza di voglia di fare e apparente pigrizia.
Questo ha creato in Wolf un complesso d’inferiorità che ha nascosto dietro il suo attaccamento per l’amica d’infanzia Ayane (che ricopre il ruolo di assistente/spalla nella prima storia, Wolf Lonnie: Ace Attorney). Soltanto il padre, Thomas, procuratore affermato e temuto, ha sempre creduto nel suo potenziale.
Wolf ha perso la sua famiglia nell’esplosione della sua casa, un incidente chiamato caso AAT-5, di cui non ha mai saputo la verità.
Le cose si fanno interessanti quando, nel corso dei suoi casi, Wolf scopre che dietro tale episodio c’era nientemeno che suo padre, che arriva a uccidere Ayane in pieno processo nel tentativo di spingere suo figlio a raggiungere il suo massimo potenziale, staccandosi dalla figura dietro cui era solito nascondersi.
Da ragazzo semplice, di buon cuore e spensierato, subisce una lenta trasformazione, che lo porta inizialmente a diventare più serio, più disilluso, e anche più vicino al prossimo.
Il suo impegno viene rapidamente messo alla prova dall’arrivo di alcuni personaggi nella seconda serie (Wolf Lonnie: Fighting for Truth): Lucious Lowiss, un talentuoso avvocato difensore che sembra conoscerlo e che gli farà serrata concorrenza, talvolta tentando di rubargli i casi; Salinne, un procuratore incredibilmente preparato che riuscirà ad anticipare qualsiasi mossa di Wolf in tribunale; e Lilith, una neo avvocatessa a cui Wolf farà da mentore, che sembra nascondergli qualcosa.
Wolf si troverà immerso in un mondo dove dovrà scappare alla sua crescente solitudine, contemporaneamente affrontando una concorrenza spietata in un luogo di lavoro sempre più ostile, e dovendosi confrontare con orribili verità.
Wolf si affezionerà infatti a Lucious, Lilith e Salinne (che scoprirà essere proprio sua sorella minore), ma, nel suo caso finale, scoprirà che Lucious è stato colpevole di un furto informatico di ingenti somme di denaro, avvenuto proprio poco dopo l’esplosione della sua casa, che ha permesso la sopravvivenza di Saria, con cui era al tempo fidanzato.
In un ultimo atto finale, per assicurare un futuro libero dalle catene del crimine e delle menzogne a Lilith, sua sorella e a Lucious, si trova a dover affrontare e far arrestare tutti e tre.
A seguito di queste perdite e di questo dolore, Wolf si isolerà, e starà, nuovamente, a quelle tre persone doverlo riportare indietro.
Wolf è il mio primissimo personaggio e uno di quelli che più lasciò il segno. Ci sono tre principali motivi per cui venne apprezzato dai miei lettori:
– La sua forza interiore. L’avere iniziato come un ragazzo inesperto, ingenuo, disperso, e successivamente l’essere stato buttato in una “fossa dei leoni” e, nonostante le perdite, le umiliazioni e le sconfitte, l’aver trovato la forza per continuare a combattere e opporsi.
– Il suo ingegno e la sua inventiva. Wolf, più che un individuo logico, è un personaggio estremamente creativo e dalla potente capacità immaginativa, è in grado di trovare gli stratagemmi più intricati per dimostrare l’innocenza o la colpevolezza di una persona. Per esempio, ipotizzando che un colpevole fosse in grado di vedere al buio, fa spegnere le luci del tribunale, e fa lanciare un oggetto verso tale persona, costringendolo a schivarlo, dimostrando così la sua tesi.
– Il suo inamovibile amore verso il prossimo. Nonostante tutto, Wolf continuerà a nutrire un forte attaccamento verso i suoi amici, i suoi clienti e le persone a lui vicine. Per quanto lui proverà ad allontanarsi, il suo affetto rimarrà immutato nel tempo.
Lilith Light

Lilith compare inizialmente in Wolf Lonnie: Fighting for Truth come la seconda assistente di Wolf (dopo Ayane) e la sua apprendista avvocato.
All’apparenza buffa e sciocca, Wolf inizia a pensare, abbastanza presto, che è una farsa che nasconde un lato molto più freddo, celato e criptico.
Wolf scoprirà infatti che Lilith è legata a una storia particolare, a tratti simile alla sua.
Lilith era infatti impiegata, con il padre, presso un’azienda farmaceutica che aveva l’obiettivo di scoprire un nuovo tipo di cura genetica.
Ben presto, tuttavia, i dipendenti iniziarono a sospettare che quella cura potesse essere qualcosa di più pericoloso. Questo spinse il fondatore a commettere un omicidio, e Lilith, tentando di fuggire via, rilasciò accidentalmente il composto in forma volatile, causando involontariamente la morte di tutti i suoi colleghi.
Nel processo seguente, il padre, sospettato dell’avvenuto, scelse di farsi arrestare nel tentativo di proteggere la figlia.
Negli anni a venire, Lilith, da sola e senza un soldo, con la paura di essere scoperta per ciò che ha fatto, si trova a dover vivere la sua vita nel terrore, negli espedienti e nella paranoia.
Diviene in seguito un avvocato proprio con l’idea di espiare le sue colpe salvando innocenti, ma è costretta a celare la sua vera identità al prossimo (tra cui Wolf) per non destare sospetti.
Tutto ciò viene in seguito a galla, e Lilith viene per un periodo arrestata, allontanandosi da Wolf, Saria e Lucious con i quali aveva stretto amicizia.
Decide di cambiare completamente strada e, per combattere il crimine, si unisce alla polizia come agente, ma si rende presto conto che la polizia, corrotta e menefreghista, la usa come nient’altro che carne da macero per casi troppo complessi per una giovane recluta come lei.
Lilith si trova a dover cercare prove di gruppi criminali infiltrandosi nei loro rifugi, o addirittura, a sventare dirottamenti aerei cercando di salvare più vite possibili.
Per quanto, inizialmente, tutto ciò sia più grande di lei e la polizia dimostri scarso interesse per i suoi successi (o li sfrutti), le sue gesta non passano inosservate e viene reclutata dall’FBI come agente.
Dopo un durissimo periodo d’addestramento, Lilith si trova a doversi confrontare con alcune delle più terribili realtà criminali esistenti, come fight club o rapimenti di bambini a scopo di sperimentazione.
La ragazza apre lentamente i suoi occhi sul mondo, e su come è nata, in un certo senso, l’azienda farmaceutica che è stata l’inizio della sua storia. Si rende conto di come e quanto il male e il crimine siano radicati all’interno della stessa società in cui vive.
Deciderà di dedicarsi anima e corpo per combattere la criminalità, allenandosi e migliorandosi ogni giorno che passa – al punto di annullare se stessa e i suoi affetti pur di non andare incontro a distrazioni o preoccupazioni.
Lilith è stata la prima protagonista di una serie di storie action di cui vado molto orgoglioso. In particolare, i diversi lettori hanno avuto modo di apprezzarla per le seguenti ragioni:
– La sua immensa forza di volontà e dedizione. Lilith è di costituzione gracile, e per rimediare a ciò si è dedicata ad allenamenti intensivi senza mai sottrarsi a nulla. Non si mai tirata indietro verso nessun criminale, per quanto pericoloso o armato potesse essere.
– La sua personalità. La Lilith buffa che conosce Wolf è in realtà la vera se stessa, ma lei crea una maschera di freddezza proprio per non essere distratta o capita. Allo stesso tempo, questa maschera la fa soffrire, ma è necessaria per il suo obiettivo e il suo cammino.
– La sua crescita. Lilith è inizialmente una poco di buono che ricorreva a bassezze per sopravvivere, come rubare soldi nelle metropolitane o mentire a chiunque, e conclude il suo arco narrativo dopo una lunga carriera nell’FBI, che la farà tornare in polizia ai vertici, come prefetto.
Wade Cameron

Wade è il protagonista del mio romanzo Ascend-ent. Nel suo caso, abbiamo a che fare con giovane ragazzo laureato in vendite e marketing, ma senza alcun reale interesse verso la materia che ha studiato (e di conseguenza, senza alcun progetto per il suo futuro).
Wade vive in un mondo dove l’Encevirus ha creato gli specialisti, ossia delle persone capaci di manovrare oggetti specifici secondo la loro volontà.
Caso ha voluto che Wade abbia ottenuto la capacità di manovrare gli scontrini a suo piacimento, potere che lui giudica assolutamente ridicolo e inutile.
Nel romanzo scopriamo che vive in una casetta con sua sorella maggiore, dopo che il padre è andato a vivere con la sua nuova moglie lasciandoli soli.
La vita di Wade non è mai stata degna di nota.
Tutto questo cambia quando lui riceve una mail di invito da Camilla Lester, per l’ingresso in una misteriosa organizzazione chiamata la NeolGen.
Essi raccolgono tutti gli specialisti, e si prefiggono come obiettivo indagare sui fenomeni nati dopo la comparsa dell’Encevirus.
Tra mille riluttanze, Wade si unirà alla NeolGen, ma scoprirà ben presto di essere completamente impreparato per le pericolose indagini e missioni chieste dall’organizzazione.
Inizialmente spaventato, dubbioso e vigliacco, Wade si confronterà mano mano con le sue paure arrivando a guidare un team, ad affrontare crescenti pericoli e a imparare a usare il cervello e le sue capacità.
In particolar modo, Wade comincerà ad apprezzare la sua vita, e l’impatto che può lasciare sul prossimo e sul presente.
Da un individuo che si riteneva banale e insipido, lo vedremo crescere in una persona forte e consapevole di se stessa.
Wade è stato particolarmente apprezzato per i seguenti motivi:
– Il suo scegliere di confrontare la realtà per ciò che è, anziché rifugiarsi in mondo illusori e immaginari. Nell’opera più personaggi faranno rifugio in mondi fittizi per ignorare la nuova società; Wade sceglierà l’opposto e di migliorare e apprezzare la sua identità e il presente per quanto possa essere degenerato.
– La sua semplicità. Wade è rappresentato come un giovane qualunque che vuole diventare qualcuno, con una laurea e una capacità extra che reputa inutili. I lettori sono stati in grado di immedesimarsi in lui e nei suoi pensieri.
– La sua inventiva nell’uso degli scontrini. Wade si arrangia con ciò che ha per riuscire a risolvere le situazioni. In un punto lo vediamo, ad esempio, usare uno scontrino per occludere la vista di un nemico appeso a una parete, facendolo precipitare di sotto.
Lea Vanderville

Comprimaria in Ascend-ent, Lea è un personaggio poliedrico e difficile da decifrare.
Si presenta come una specialista del gruppo di Wade, la tipica influencer appiccicata ai social, che attacca facilmente bottone ed estremamente schietta e diretta in ciò che dice. Si rivela però un valido aiuto nelle missioni in cui partecipa con Wade, e una persona su cui contare.
Tuttavia, delle cose rimarranno fuori posto.
La vediamo spesso criticare la NeolGen per la segretezza con cui gestiscono le informazioni, oppure osservarsi varie volte le unghie senza un reale motivo.
Talvolta la sentiamo fare discorsi su come la realtà non esista, e sia invece data dall’interpretazione delle persone, dalle loro opinioni, e dalla maggioranza di esse.
Dai suoi modi di fare indifferenti sembra di avere a che fare con una persona che non dimostra interesse verso nulla, ma in verità il castello di carte crollerà verso la fine del romanzo.
Si scoprirà infatti che Lea, nel corso delle varie missioni, ha registrato ogni singolo avvenimento con delle piccole lenti invisibili montate sulle sue unghie, a insaputa di Wade e del suo gruppo.
Dai suoi discorsi capiremo che è una ragazza a modo suo depressa, che ha sempre faticato a vedere affetto oltre le parole.
Come influencer di spicco, avendo vissuto ogni genere di esperienza, ha iniziato a provare noia e distacco verso il mondo.
Tutto ciò l’ha portata a registrare la nuova realtà per emozionare le persone che la seguivano, e vedere le loro sincere reazioni.
La ragazza, pur capendo le conseguenze del suo gesto, voleva essere ricordata per un’azione importante nel nuovo mondo, nella realtà virtuale da lei costruita online.
Lea è il personaggio universalmente più apprezzato di Ascend-ent per i seguenti motivi:
– La sua imprevedibilità e la sua complessità. Si capisce fin da subito che ha qualcosa in mente ma è tra le righe. Proprio la difficile interpretazione delle sue azioni e della sua mentalità ha attratto i vari lettori;
– La sua versatilità. Lea controlla automobiline giocattolo ed è parecchio furba nel loro uso: ad esempio, nasconde una telecamera in una macchinina, che fa entrare all’interno di un edificio per spiare i comportamenti di alcuni sospetti. Inoltre, Lea conosce tantissime cose differenti, e, in un particolare momento, salva la vita di un compagno con una tecnica di rianimazione;
– Il suo ruolo nella storia. Lea non cospira contro la NeolGen né ha esclusivo interesse ad aiutarli. Il danno che causa alla fine è importante quanto le sue azioni positive. È dunque ritenuta un personaggio ben scritto e bilanciato nei suoi vari ruoli.