Naruto Shippuden- Recensione anime episodi 1-74

Dopo uno stacco temporale di circa due anni e mezzo, Naruto torna finalmente al villaggio a seguito di un lungo periodo di allenamento; qui ritrova Sakura, che ha tratto grande giovamento dall’assenza di Sasuke e dagli insegnamenti di Tsunade. I due partono per il Villaggio della Sabbia per salvare Gaara, rapito da due membri di Alba, Sasori e Deidara.

Questa parte della storia presenta lunghi scontri e incongruenze grossolane: Deidara, solo per fare un esempio, sorvola indisturbato il Villaggio della Sabbia a cavallo di un enorme volatile d’argilla senza essere notato dalle guardie e poi perde stoicamente entrambe le braccia senza mostrare dolore o necessità di intervento medico. Gaara, una volta tratto in salvo, ci tiene a ringraziare in special modo Naruto, mentre Sakura, il cui contributo per una volta è stato essenziale, non riceve neanche un grazie, neppure da Kankuro. Lei, comunque, sembra non farci caso. A riconoscere il suo valore, alla Foglia come alla Sabbia, non sono né il maestro al quale è stata assegnata né le figure maschili che incontrerà strada facendo: se è diventata più forte lo deve a Tsunade e se è riuscita a fronteggiare Sasori lo deve a Chiyo; così, se dopo anni la vediamo finalmente efficace, è grazie alla fiducia che altre donne ripongono in lei.

Nel Team 7 le si chiedeva di non dare fastidio, non intromettersi, non intralciare, non dire, non fare, non preoccuparsi. Tsunade le chiede di crescere, di assumersi delle responsabilità. Una richiesta del genere implica fiducia, anche quando viene avanzata con durezza.

Sakura è una persona solo apparentemente fragile: l’abbiamo conosciuta come una ragazzina scarsa in combattimento, ossessionata da una persona indisponibile, incline al pianto, ma il fatto è che, per quanto pianga, si rialza e ricomincia senza perdere mai l’umanità, ma, anzi, cresce in gentilezza e generosità. Non possiede abilità innate né una straordinaria quantità di chakra; possiede controllo, disciplina, tenacia. Ora come ora, tra i personaggi principali è quella con la maggiore crescita e l’unica ad essersi riscattata almeno in parte dal suo passato.

E’ Naruto a soffrire maggiormente l’allontanamento di Sasuke, e l’insicurezza e il desiderio di recuperarlo lo spingono tra le braccia della volpe. D’altro canto, sembra che Sakura cerchi Sasuke più per Naruto che per se stessa. Vederli così a lungo senza il compagno ci permette di mettere a fuoco quanto si somiglino: i due bambini presi in giro del villaggio, che hanno faticato per emergere, ossessionati dal primo della classe, continuano tuttavia a viaggiare come due rette parallele. Yamato dà voce ai dubbi del pubblico sulla natura del loro rapporto.

La storia più affascinante in queste prime puntate è quella di Sasori. Uccide i propri nemici per farne marionette umane e muta se stesso in una marionetta, un’opera d’arte che reputa destinata all’eternità. E’ un modo per elaborare il trauma della morte dei genitori: invano attendeva il loro ritorno, ignaro della loro dipartita, e questo non lo ha reso soltanto un adulto che detesta aspettare ma lo ha portato anche, sin dall’infanzia, a cercare modi per fare i conti con l’assenza e la separazione. Non a caso, le sue prime creazioni sono Padre e Madre, a immagine e somiglianza dei genitori, le stesse marionette che la nonna userà poi per ucciderlo. Sasori rilascia informazioni su Orochimaru, ma il ritrovamento di Sasuke è deludente e surreale, un incontro tra estranei. Naruto e Sakura sono talmente scioccati da rimanere quasi del tutto paralizzati, mentre l’antipatico Sai, desideroso di rimanere nel nuovo Team 7 per puro interesse scientifico, viene riabilitato da una storia di disagio personale e da una serie di gag.

Autore: Camilla Vecchione

Mi chiamo Camilla Vecchione, la mia passione è leggere e amo scrivere. Dopo il Liceo Classico mi sono laureata in Lingue e Culture straniere. Per Pillole di Folklore e Scrittura mi occupo di recensioni.

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