Nel mondo della narrativa, i personaggi “weirdo” sono quelli che sfidano le aspettative, confondono e affascinano. Sono figure fuori dagli schemi, capaci di lasciare un’impressione duratura proprio per la loro stranezza. Tuttavia, creare un “weirdo” efficace non significa gettare a caso elementi eccentrici e sperare che funzionino. Richiede coerenza interna, una “colla” capace di legare insieme i vari aspetti bizzarri del personaggio in un tutto credibile e significativo. Simon Blackquill di Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies incarna alla perfezione questo principio.
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John Murphy di The 100: scrivere un personaggio perfettamente neutrale
Quando si parla di personaggi moralmente grigi nelle serie TV, pochi riescono a essere tanto affascinanti e complessi quanto John Murphy di The 100. Presentato inizialmente come un antagonista, Murphy si trasforma nel corso della serie in uno dei personaggi più imprevedibili e umani, sempre in bilico tra egoismo e altruismo, vendetta e redenzione. Non diventa mai un eroe nel senso tradizionale, né un cattivo assoluto. Rimane un sopravvissuto, costantemente in equilibrio tra luce e ombra.
Continua a leggere “John Murphy di The 100: scrivere un personaggio perfettamente neutrale”Supergirl: quando il femminismo rischia di diventare sovraesposto nella narrazione televisiva
Il femminismo, con il suo obiettivo di promuovere l’uguaglianza di genere, ha trovato un’importante voce nelle produzioni televisive moderne. Serie come Supergirl hanno abbracciato temi femministi, dando spazio a protagoniste forti e indipendenti. Tuttavia, trovare l’equilibrio tra l’empowerment femminile e l’evitare eccessi retorici è una sfida delicata. Alcuni spettatori hanno percepito in Supergirl una sovraesposizione del “girl power”, con battute che, seppur ben intenzionate, rischiano di appesantire la narrazione.
Continua a leggere “Supergirl: quando il femminismo rischia di diventare sovraesposto nella narrazione televisiva”Bowser: l’arte di scrivere un villain goffo ma imponente
Nel vasto panorama dei villain dei videogiochi, pochi personaggi riescono a fondere maestosità e goffaggine con la stessa efficacia di Bowser. Il Re dei Koopa, eterno antagonista di Mario, è una figura che incute timore con la sua stazza e la sua forza, ma che al tempo stesso risulta spesso buffa e imprevedibile. Questa dualità lo rende un personaggio straordinariamente sfaccettato e memorabile, un esempio eccellente di come si possa scrivere un antagonista che sia tanto imponente quanto comico senza mai risultare incoerente.
Continua a leggere “Bowser: l’arte di scrivere un villain goffo ma imponente”Il declino del villain: Reverse Flash, da nemesi temibile a villain ridicolizzato
Quando Reverse Flash (Eobard Thawne) è stato introdotto in The Flash, era chiaro che sarebbe stato uno dei villain più formidabili e complessi della serie. Con una connessione emotiva profonda con Barry Allen e una straordinaria abilità nel manipolare il tempo, Thawne ha subito conquistato il pubblico. Tuttavia, nel corso delle stagioni, il personaggio ha subito un notevole declino, passando da una minaccia temibile a una figura ridicolizzata e facilmente sconfitta. In questo articolo esamineremo come il personaggio sia andato incontro a questa involuzione, analizzando gli esempi concreti di come la scrittura, le scelte stilistiche e la sua evoluzione all’interno della trama abbiano contribuito alla sua progressiva perdita di efficacia.
Continua a leggere “Il declino del villain: Reverse Flash, da nemesi temibile a villain ridicolizzato”L’incubo che non ti lascia scappare: scrivere un mostruoso persecutore, il caso di Mr. X e Nemesis
Nel mondo della narrativa horror e dei videogiochi survival, alcuni antagonisti si scolpiscono nella memoria collettiva non grazie a trame complesse o profondi monologhi interiori, ma per la pura oppressione che esercitano sul protagonista e sul giocatore. Due esempi perfetti di questa tecnica narrativa sono Nemesis di Resident Evil 3 e Mr. X di Resident Evil 2. Questi personaggi non necessitano di una caratterizzazione psicologica approfondita: il loro stesso ruolo nella storia è quello di essere una minaccia costante, un’incarnazione della paura che non lascia scampo. Analizziamo come costruire un simile antagonista e perché questa tecnica funziona così bene.
Continua a leggere “L’incubo che non ti lascia scappare: scrivere un mostruoso persecutore, il caso di Mr. X e Nemesis”Depotenziamento estremo: perché ridimensionare gli ex protagonisti può rovinare una storia – il caso di Naruto e Sasuke in Boruto
Nel mondo degli anime e manga, il passaggio generazionale è una pratica comune, soprattutto nei franchise longevi. Tuttavia, non tutti gli approcci a questa transizione sono efficaci, e un esempio emblematico di gestione discutibile si trova in Boruto: Naruto Next Generations. Qui, il depotenziamento di Naruto e Sasuke ha suscitato forti reazioni negative da parte dei fan, che hanno visto i loro eroi di infanzia diventare inaspettatamente più deboli e meno rilevanti. Ma perché questa strategia narrativa è così problematica? E quali alternative esistono per mantenere vivo l’interesse senza sacrificare il valore di personaggi iconici?
Continua a leggere “Depotenziamento estremo: perché ridimensionare gli ex protagonisti può rovinare una storia – il caso di Naruto e Sasuke in Boruto”Quando il male fa pena: il genio della scrittura di un villain patetico come Neo Cortex
Nel mondo della narrativa, i villain sono spesso costruiti per incutere timore e rispetto. Sono figure imponenti, astute e determinate, il cui scopo principale è rappresentare un ostacolo significativo per l’eroe. Ma cosa succede quando un villain è costruito in modo intenzionalmente patetico? Uno degli esempi più brillanti di questa tipologia di antagonista è il dottor Neo Cortex della serie Crash Bandicoot.
Cortex inizia il suo percorso con un grande piano malvagio, seppur stravagante: creare un’armata di animali geneticamente modificati per conquistare il mondo. Tuttavia, la sua esecuzione lascia molto a desiderare e finisce sempre per essere sconfitto in modo umiliante. Con il passare dei giochi, Cortex non solo non migliora, ma diventa sempre più demoralizzato, frustrato e rassegnato, trasformandosi in un villain unico nel suo genere. Ma come mai un villain così poco minaccioso funziona così bene? E perché questa formula sarebbe difficilmente applicabile in altri contesti?
Continua a leggere “Quando il male fa pena: il genio della scrittura di un villain patetico come Neo Cortex”L’arte della semplicità: come un personaggio piatto può essere efficace – Il caso di Manfred von Karma
Nel mondo della narrativa, spesso si celebra la profondità psicologica dei personaggi, la loro evoluzione e le sfumature che li rendono realistici e complessi. Tuttavia, ci sono casi in cui un personaggio piatto, caratterizzato da un unico tratto dominante, può risultare altrettanto efficace, se non addirittura memorabile. Un esempio lampante è Manfred von Karma, l’implacabile procuratore della serie Ace Attorney, la cui ossessione per la perfezione lo rende un antagonista formidabile e iconico. In questo articolo, analizzeremo come un personaggio “mono-tratto” possa funzionare alla perfezione e quali tecniche di scrittura contribuiscano a questo successo.
Continua a leggere “L’arte della semplicità: come un personaggio piatto può essere efficace – Il caso di Manfred von Karma”Apollo Justice: un caos di passati – Quando troppo background distrugge un personaggio
Nel mondo della scrittura creativa, il passato di un personaggio dovrebbe servire a definirlo, renderlo coerente e rafforzare il legame emotivo con il pubblico. Tuttavia, nel caso di Apollo Justice, secondo protagonista della serie Ace Attorney, abbiamo un esempio lampante di come l’abuso della costruzione del background possa portare a risultati disastrosi.
Nell’arco dei tre giochi in cui appare, Apollo riceve ben tre passati distinti e scollegati tra loro: prima come allievo di Kristoph Gavin, poi con un legame con un centro spaziale e infine come orfano del regno di Kurain. Il risultato? Un “mappazzone” narrativo che danneggia la sua coerenza e il suo sviluppo come personaggio.
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