Il love interest e le scene d’amore in narrativa

In qualsiasi genere di opera, è frequentissimo imbattersi in uno o più love interest per il personaggio principale, o per i personaggi secondari. Anzi, oserei dire che è diventata una figura talmente comune che è raro non imbattervisi.
In questo articolo desidero proporvi alcune idee e opinioni personali sulla gestione di una simile figura, e di scene relative (toccando anche le scene d’amore).

Anzitutto, come premesso, il love interest è una figura talmente comune da essere divenuta una sorta di cliché. Il pubblico più attento noterà immediatamente quando un personaggio si interesserà, in senso romantico, a un altro, e, per esigenze di trama (ovvero, l’introduzione stessa del love interest), il risultato più “scontato” è che i due finiscano insieme.

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Giocare con le aspettative del lettore per stupirlo

Dopo anni passati a leggere libri e fumetti, guardare film e giocare ai videogiochi si ha spesso la sensazione di aver “già visto tutto” e di essere in grado di azzeccare quasi tutti i colpi di scena e le svolte narrative. Questo succede perché alla base di varie storie ci sono dei luoghi comuni che sono ormai entrati a far parte dell’immaginario collettivo. Un esempio può essere il poliziotto burbero ma dal cuore d’oro o il donnaiolo incallito che inizia a cambiare quando incontra l’amore della sua vita. Quando si ha una certa familiarità con queste figure ricorrenti, può diventare semplice capire quale ruolo svolgeranno nella storia e come si comporteranno nelle varie situazioni. Per evitare di scadere nel banale, molti scrittori preferiscono evitare del tutto di ricorrere a personaggi e situazioni stereotipate. Non è una scelta sbagliata, ma credo che ci si possa divertire ancora di più giocando con i cliché e i luoghi comuni per cogliere il lettore di sorpresa e portare il racconto in una direzione inaspettata.

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