In un universo narrativo, creando e immaginando l’ambientazione di un racconto, spesso si viene a riflettere sulla sua storia.
Su come sia nato o si sia sviluppato un determinato luogo, perché abbia tali caratteristiche (come un tipo di moneta o una festività), perché i suoi abitanti si comportino in un determinato modo.
Il lore è infatti tutto ciò che ruota attorno a un universo immaginario. Il motivo per cui il castello di Hogwarts sia stato edificato nella collana di Harry Potter, le origini della struttura intergalattica della saga di Star Treck, o in generale tutto ciò che ruota attorno all’atmosfera di videogiochi come Dark Souls o Hollow Knight (qui in copertina).
Quali possono essere dunque delle buone misure per costruire un ottimo lore?
Prima di tutto, io ritengo che il lore debba fondamentalmente incuriosire il pubblico: inserire dettagli ed elementi curiosi qua e là, senza necessariamente spiegarne (o non subito) il senso, frasi criptiche sul passato di un determinato posto ecc., che potranno contribuire a donare una sorta di “aura”, chiamiamola così, al luogo interessato.
Se ci si pensa bene, è un po’ come andare a visitare un monumento famoso e riflettere sulla sua creazione, su quello che l’artista ha voluto esprimere, sul suo fascino.
Un luogo immaginario è un’opera d’arte e il lore è ciò che ruota attorno al luogo immaginario: contorni, storia, sfaccettature e così via.
Creare un’aura di fascino e intrigo è dunque un passaggio fondamentale.

Sconsiglio tuttavia di inserire troppi elementi o dettagli: deve esserci quel “ché necessario” atto a far sognare il pubblico e a lasciar trasparire l’aura summenzionata.
Altro passaggio che reputo fondamentale è la coerenza interna. Se per esempio parliamo di un quartiere malfamato e corrotto, inserire come dettaglio un parco giochi (salvo ragioni specifiche) potrebbe far storcere il naso.
Inserire invece un negozio con le vetrate fatte a pezzi potrebbe essere un buon dettaglio caratterizzante.
Cito una mia creazione personale sul cui lore ho riflettuto molto.
In passato ho ambientato una mia fanfiction in una cittadina immaginaria chiamata Deepsea.
Deepsea è una cittadina portuense di esigua grandezza, dove gli abitanti si dedicano a una ripetitiva e grigia vita di pesca. Curiosamente si nota subito che questi abitanti sono, nella maggioranza, persone anziane.
A un primo sguardo fugace, Deepsea parrebbe essere un posto noioso, dimenticato dal mondo. A un più attento esame, tuttavia, si rivela essere un luogo misterioso, tetro, in cui la mente di suddetti abitanti è stata pesantemente alterata a seguito di esperimenti, rendendoli folli e anormali.
Tutto ciò che contorna questi esperimenti, l’atmosfera del luogo, il suo passato e altri segreti sono il lore di Deepsea, su cui la protagonista della storia (Lilith, agente dell’FBI) si trova a indagare.
Raccomando infine un eccellente articolo sul lore del blog Microcosmo, che scende ancora più in profondità sull’argomento.