Editoria e crowdfunding: il caso di Bookabook

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
È la legge di Lavoisier, uno dei pilastri fondamentali su cui si regge quell’affascinante branca della scienza nota come chimica. Fermi, non scappate! Prometto che non sono qui per parlarvi di reazioni di ossidoriduzione, legami covalenti o elettrolisi! Ho preso in prestito la nota frase di Lavoisier solo perché in quest’articolo mi concentrerò sul concetto di trasformazione/evoluzione. In particolare vi parlerò di alcuni dei cambiamenti avvenuti nel mercato editoriale nel corso degli ultimi anni.

L’evoluzione della tecnologia ha portato con sé varie alternative al tradizionale iter di pubblicazione dei manoscritti. Le case editrici, pur continuando ad avere un ruolo primo piano, non sono più l’unica alternativa possibile per chi desidera mettere in vendita il proprio libro. Il self publishing ha permesso a molti autori di pubblicare i propri testi in autonomia, in alcuni casi anche con degli ottimi risultati (Federico Maestri, l’autore di “Narrare il sogno degli intercessori”, ha scelto proprio questa strada, come ha spiegato nell’intervista che ci ha concesso pochi giorni fa). Pur presentando degli innegabili vantaggi, l’autopubblicazione ha comunque alcuni difetti, che non la rendono adatta alle esigenze di tutti. L’assenza di una fase di editing, per esempio, ha portato alla proliferazione di opere che avrebbero beneficiato dell’intervento di un editor in più punti e creato un certo pregiudizio nei confronti delle opere pubblicate senza affidarsi a una casa editrice. Inoltre, la necessità di doversi dedicare in prima persona alla sponsorizzazione del libro potrebbe rappresentare un ostacolo per alcune persone.

Oltre al self publishing si è fatta strada anche un’altra alternativa al percorso tradizionale. Si tratta del crowdfunding, una pratica di microfinanziamento dal basso che permette ai lettori di supportare i progetti in cui credono, aiutandoli a raggiungere gli scaffali delle librerie. Esistono varie piattaforme dedicate a questa attività (Kickstarter è una delle più famose), ma oggi voglio parlarvi di un caso tutto italiano: quello di Bookabook.

Bookabook è una casa editrice piuttosto diversa dal solito, che ha abbracciato appieno il modello del crowdfunding. Si basa sull’idea di dare ampio spazio ai lettori, coinvolgendoli nel viaggio del libro verso la pubblicazione, che avviene solo una volta raggiunte le 200 copie preordinate. In molti casi, l’unico modo per raggiungere questo traguardo (abbastanza ambizioso per un autore poco noto al grande pubblico) è affidarsi al passaparola e alla passione di chi si è preso a cuore le sorti del progetto. Per dare ai lettori tutti gli strumenti necessari per fare una prima valutazione del libro, la casa editrice non mette a disposizione solo la sinossi dell’opera, ma anche le bozze non editate. Si tratta di una scelta che mi sembra intelligente: in fondo il modo migliore per capire se un libro può fare al caso nostro o meno è leggerne alcune pagine.
Cosa succede se il goal non viene raggiunto? Dipende dal numero di copie pre-ordinate. Se sono almeno 60, i lettori ricevono comunque la copia del libro. In caso contrario è previsto un rimborso completo e automatico dell’importo versato.

Come accennato, il ruolo dei lettori è essenziale per determinare il successo o il fallimento di una campagna di crowdfunding. Il modo migliore per assicurarsi che un libro di cui ci è innamorati a prima vista possa raggiungere gli scaffali delle librerie (fisiche e virtuali) è sfruttare al massimo il passaparola. Esistono tanti modi per farlo: per esempio parlando del romanzo sui social, lasciando un commento sulla pagina della campagna o parlandone con i propri amici durante una serata in compagnia. Questi piccoli gesti possono fare una grande differenza nel lungo periodo e permettere a un autore o a un’autrice di vedere il proprio sogno diventare realtà.

Un aspetto importante da tenere in considerazione è che la campagna di crowdfunding copre una parte dei costi necessari per l’editing, la grafica e la stampa (si parla di una percentuale compresa tra il 30% e il 60%). I costi rimanenti non sono mai a carico dell’autore. Inoltre, nella fase iniziale la casa editrice investe di tasca propria sulla campagna di crowdfunding. Quest’ultima non copre l’attività di distribuzione e marketing del libro, sulle quali la casa editrice si assume il rischio d’impresa.

Bookabook esiste dal 2014 e nel corso degli anni ha dimostrato di proporre un modello efficace e innovativo, come evidenziato dai numerosi riconoscimenti ottenuti sia in Italia che all’estero. Pur non avendo mai pubblicato con questa casa editrice, devo ammettere di trovare molto intrigante il suo approccio. Apprezzo anche la trasparenza con cui parla del proprio modus operandi, senza esaltarlo all’inverosimile o nascondendone alcuni aspetti.

Per farvi un’idea più precisa di come funziona Bookabook vi invito a dare un’occhiata alla campagna di crowdfunding del libro “Le cronache delle trenta lune: la maledizione” di Concetta Sollo (qualche mese fa abbiamo parlato con lei del ruolo dell’editor). Si tratta di un ottimo esempio dell’approccio della casa editrice nei confronti delle campagne di crowdfunding. Inoltre, se il progetto di Concetta dovesse attirare la vostra attenzione (dalle bozze disponibili sembra davvero interessante e ben scritto!) vi invito a valutare la possibilità di supportarlo.

Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e sono l'autore del romanzo urban fantasy "I Guardiani dei Parchi". Nella vita faccio il giornalista, ma qui su Wordpress gestisco il blog "Pillole di Folklore e Scrittura", dove parlo di libri, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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