Sissy (2022) – Recensione

Chi l’ha detto che essere un’icona social porta solo like e sponsorizzazioni? Sissy, diretto da Hannah Barlow e Kane Senes, ci immerge in una spirale di follia pop dai toni pastello e ci lascia con un’unica certezza: dietro ogni filtro Instagram si può nascondere un trauma che aspetta solo il momento giusto per esplodere.

Cecilia, detta Sissy, interpretata magistralmente da Aisha Dee (sì, quella di The Bold Type, ma qui scordatevi ogni traccia di girl power glamour), è una giovane influencer tutta “amore, self-care e affermazioni positive”. Ma sotto le stories motivazionali e i sorrisi forzati, si agitano una psiche, un passato ingombrante e un presente che sta per andare – letteralmente – a pezzi.

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Solo Leveling: la scrittura che accende il desiderio di crescita infinita (e perché mi ci rivedo)

Quando ho iniziato a leggere Solo Leveling, non potevo immaginare quanto mi avrebbe coinvolto.
All’inizio sembrava “solo” un’altra storia action: un protagonista debole, una società divisa in classi di potere, un sistema di crescita a livelli.
Ma poi, andando avanti, ho capito: Solo Leveling non parla solo di combattimenti.
Parla di trasformazione.
Parla di risalire dal fondo, di crearsi da zero, di costruirsi con fatica, giorno dopo giorno, senza che nessuno ti regali nulla. A seguire una recensione un po’ diversa dalle solite.

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La Città Proibita – Recensione

Se c’è un film che riesce a mescolare con naturalezza il cinema d’azione cinese, il dramma romantico e quel tocco di esagerazione tutta italiana, è proprio La Città Proibita di Gabriele Mainetti. Il mix è esplosivo, nel senso buono del termine: le scene d’azione sono spettacolari, il cast principale è estremamente carismatico e la trama fatta di tradimenti, omicidi e tensioni sotterranee tiene incollati fino all’ultima scena. Aggiungiamoci anche una riflessione ben riuscita su razzismo e uguaglianza e abbiamo un film che, oltre a intrattenere, prova anche a dire qualcosa di importante. Il tutto senza dimenticare momenti di pura esaltazione cinematografica, tra combattimenti coreografati con maestria e dialoghi che, anche quando sopra le righe, funzionano alla grande. Mainetti dimostra ancora una volta il suo talento nel raccontare storie fuori dagli schemi, mantenendo un equilibrio tra spettacolo e contenuto che pochi registi italiani riescono a gestire con altrettanta sicurezza.

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Anora – Recensione

Ogni tanto arriva un film che ti fa pensare di aver già capito tutto nei primi dieci minuti e poi ti prende a schiaffi con la sua evoluzione. Anora di Sean Baker è esattamente quel tipo di film. Parte con l’idea (apparentemente ovvia) della sex worker che si innamora del cliente ricco e sfortunato, ma poi la storia si infila in strade molto più interessanti, ironiche e, a tratti, anche dolcemente assurde.

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Gravity Falls – Recensione

Gravity Falls, la serie animata creata da Alex Hirsch, è una delle gemme dell’animazione moderna. Con la sua miscela di mistero, umorismo e personaggi ben caratterizzati, è riuscita a conquistare un pubblico di tutte le età, dimostrando che un prodotto leggero può anche avere profondità e originalità.

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Diamanti – Recensione

Diamanti (2024) è l’ultimo film di Ferzan Özpetec e ha generato opinioni contrastanti, grandi elogi e severe critiche. Sicuramente è un film atipico, che non si sviluppa intorno a una trama classica ma segue le vicissitudini di una moltitudine di personaggi meno approfonditi di quanto ci si aspettasse e senza che svettino dei veri e propri protagonisti. La storia, nonostante ciò, non è confusionaria e non annoia, anche se non regala un vero finale. In controtendenza, il femminile rappresentato non è sempre perfetto, capace o desideroso di nascondere con trucco e parrucco le proprie imperfezioni estetiche, la stanchezza e l’angoscia; in contrapposizione ci vengono mostrati nello spazio della sartoria degli uomini-oggetto, giovani accondiscendenti e di bell’aspetto.

Gli abiti realizzati dalle sarte per il film d’epoca a cui stanno lavorando non corrispondono allo stereotipo settecentesco. I costumi hanno il compito di interpretare il ruolo tanto quanto le attrici che li indossano, siano esse le celebri interpreti vestite dall’atelier o i personaggi stessi della storia. Così, quando Gabriella fugge dalla sartoria, anche l’abito parla della sua fragilità: di spalle sembra una bambina.

Diamanti è un esempio di metanarrazione e in parte un documentario sul processo creativo alla base di una produzione cinematografica, dall’attribuzione dei ruoli e agli imprevisti al confezionamento degli abiti di scena. Una pellicola su come il miscuglio di ricordo, realtà e sogno creino una storia. Il bambino alter ego del regista suggerisce che la trama sia una ricostruzione di ciò che l’autore ha visto, sentito e immaginato da piccolo, con rivisitazioni fantastiche tipiche dell’infanzia: il cattivo che finisce nel pozzo, la ragazza che come in una favola riceve le lodi di un premio Oscar, il lieto fine di solidarietà e riconciliazione nell’aiuto fornito per rifare il vestito da capo e nella stima reciproca mostrata dalle star rivali vestite dall’atelier. Nel pesciolino portafortuna mostrato dal bambino/autore c’è il ricordo di una donna altrimenti dimenticata, una vita comune di compromessi, mentre realtà e sogno si fondono nella street art contemporanea sui muri poco distanti dell’atelier che dovrebbe rappresentare gli anni ’70.

Camilla

The Substance – Recensione

La regia visionaria di The Substance

Diretto da un regista noto per la sua capacità di mescolare horror e dramma psicologico, The Substance del 2024 si presenta come un’opera tanto inquietante quanto affascinante. La regia è un perfetto equilibrio tra visioni surreali e dettagli realistici, capace di amplificare il senso di disagio e vulnerabilità che permea la storia. Ogni inquadratura è studiata con precisione per catturare l’essenza emotiva dei personaggi e l’atmosfera opprimente che avvolge il film. Questo approccio immersivo è accompagnato da una colonna sonora che amplifica il terrore con una delicatezza quasi impercettibile, rendendo The Substance un’esperienza cinematografica indimenticabile.

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Sonic – Il film 3 – Recensione

Sonic 3 – Il Film ha fatto il suo debutto sul grande schermo con una carica di adrenalina e un’emozione palpabile che lo rendono un’esperienza cinematografica imperdibile per fan di lunga data e nuovi spettatori. Tra colpi di scena, personaggi carismatici e un comparto tecnico di alto livello, questo capitolo riesce a catturare l’essenza della saga videoludica, pur prendendosi qualche libertà narrativa che non piacerà a tutti. Attenzione agli spoiler!

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Sonic 3 e Mufasa: Rivalità, polemiche e lezioni per l’entertainment

Un caso di studio particolarmente interessante sulla competizione tra colossi dell’entertainment è rappresentato dalla recente faida tra Disney e il franchise di Sonic. Questa rivalità si è intensificata con il rilascio quasi simultaneo di Sonic 3 – Il film e Mufasa – Il re leone.

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La Sirenetta e Ponyo sulla scogliera: due storie tra terra e mare

Ho scelto di mettere a confronto due cartoni animati che nello sviluppo della trama partono dalla dicotomia tra due elementi, la terra e il mare, dove l’uomo è terra e la donna è acqua: La Sirenetta, classico Disney del 1989 e Ponyo sulla scogliera (2008), diretto da Hayao Miyazaki.

La Sirenetta è un adattamento della fiaba di Andersen privato dei riferimenti religiosi. Anche nell’originale la protagonista cede la propria voce, ma il patto con la strega è diverso, il ruolo delle sorelle è attivo e alla fine il principe sposa un’altra.

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