Benvenuti!
In questo nuovo articolo d’intervista, la scrittrice e artista Giorgia Amantini, autrice dei romanzi Vortice e Muro contro muro, ha deciso di parlare della sua esperienza.
Il punto d’interesse dell’intervista, Muro contro muro, riguarda degli avvenimenti di storia contemporanea: la caduta del muro di Berlino e l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001.
Un romanzo che conserva quindi la memoria storica di eventi che hanno sconvolto l’intero mondo, di cui è fondamentale tenere il ricordo acceso come insegnamento e monito.
Bene, iniziamo pure.
Anzitutto, Giorgia, un profondo grazie per la tua partecipazione. È un onore poterti ospitare nel nostro blog!
Vuoi presentarti, parlando della tua passione per la scrittura creativa, e di com’è nata e si è poi sviluppata? Quali sono i generi che ti trovi più a tuo agio a scrivere?
Innanzi tutto, sono io che ringrazio voi per avermi ospitato sul vostro blog. È sempre bello avere uno scambio culturale, perché questi scambi sono necessari per crescere e imparare sempre nuove cose. Quindi, grazie.
Riguardo la mia passione per la scrittura creativa, nasce quando ero adolescente. A diciassette anni ho iniziato a scrivere spinta da un evento drammatico accaduto (molto personale). Complice anche la scoperta della recitazione amatoriale (che tuttora pratico) da allora non mi sono più fermata. Credo che quell’evento sia stato il detonatore di qualcosa che già c’era in realtà dentro di me e che aveva bisogno soltanto di essere scosso per venire fuori. Certo, scrivendo da vent’anni ho tantissimi sogni nel cassetto, ma la mia prima esperienza editoriale l’ho avuta soltanto nel 2018 con la pubblicazione del mio romanzo di esordio, Vortice con il Gruppo Albatros Il Filo. Esperienza che ho messo a frutto, poi, pubblicando quest’anno il mio secondo romanzo, Muro contro muro, con la Argento vivo Edizioni. Opera che attualmente è in promozione. Non prediligo un genere sugli altri, seguo la fantasia, sono molto istintiva, quello che vedo nella mia testa lo metto su carta. Vortice è un noir, Muro contro muro è un romanzo storico, ma se dovessi proprio scegliere amo scrivere più quest’ultimo, unire realtà e fantasia. Perché amo profondamente la storia e la sua evoluzione.
L’incipit di Muro contro muro, ambientato in contesti storici di dolore, di oppressione e di impotenza è molto interessante. Descrivici pure liberamente, con più ampio respiro, il tuo romanzo.
Muro contro muro è una fotografia di tre momenti storici ben distinti: la caduta del muro di Berlino il 9 Novembre del 1989, la caduta delle Torri Gemelle l’11 Settembre 2001 e la celebrazione del venticinquesimo anniversario della caduta del muro stesso a Berlino il 9 Novembre 2014. L’opera attraversa venticinque anni di storia che fa da sfondo alle vicende dei personaggi protagonisti, Derek e Alexandra. Due berlinesi, rispettivamente dell’Ovest e dell’Est, che lungo il loro percorso di vita personale e professionale cercheranno di affermare la propria identità e libertà facendo, vivendo e subendo la storia di cui fanno parte. E cercando di riaffermare sempre l’amore che provano l’uno per l’altra, difendendolo anche nel loro maltrattarlo. Sono molto legata a tutte e tre le parti del romanzo, ma non nascondo che la prima riguardante la caduta del muro è quella che ho dentro, perché contiene significati profondi legati al contesto storico in cui è avvenuta, ponendo fine alla Guerra Fredda, dopo una divisione ideologica mondiale che ha provocato conseguenze devastanti in tutto il mondo, Soprattutto nel mondo dell’Est.
Dovendo trattare di fatti storici reali, hai dovuto documentarti con molta attenzione. Immagino sia stato estremamente impegnativo. Vuoi spiegarci quali sono i sistemi e le ricerche che hai fatto?
Di solito, quando scrivo qualcosa di reale, cerco sempre di attingere a periodi storici che conosco bene. Sia la caduta del muro di Berlino sia quella delle Torri Gemelle, infatti, le ho vissute in prima persona. Nel 1989 avevo sei anni, ma ricordo benissimo quando io e la mia famiglia eravamo davanti al televisore quella sera. A sei anni non capisci cosa stia succedendo, ma percepisci comunque che qualcosa sta succedendo e, scrivendo la prima parte del libro, mi sono accorta che le immagini che descrivevo le stavo guardando ancora con gli occhi di allora.
Certo, documentari, studi scolastici e film hanno avuto la loro parte durante il corso della mia vita, perché quel momento storico lo adoro, così come tutto ciò che riguarda il Novecento. La parte centrale, poi, è stata la più facile (non emotivamente) da descrivere perché anche quel giorno ero a casa, davanti al televisore, a guardare per una pura casualità il primo canale, dove il film che stavano facendo veniva interrotto dalla diretta delle Torri Gemelle appena colpite a New York. Avevo diciotto anni e quindi una consapevolezza e una cognizione ben diverse dall’essere bambina. Ricordo l’impatto del secondo aereo e poi, dopo estenuanti ore di diretta stessa, il crollo di una delle due. Ricordo che ero scossa, non riuscivo a credere a quello che vedevo e pensai che da quel momento il mondo non sarebbe stato più lo stesso. In entrambi i casi, avevo partecipato alla storia che si stava facendo, anche se con cognizione e sentimenti ben diversi.
Ci sono dettagli a cui hai prestato particolare cura, scrivendo Muro contro muro (esempio: l’accuratezza della descrizione delle ambientazioni, la mentalità dei personaggi, ecc.)? Vuoi parlarne in dettaglio?
La cura l’ho avuta nel descrivere dettagliatamente l’evento storico di riferimento, facendo partecipare i personaggi come parte attiva di quel momento e cercando di immedesimarmi e di far immedesimare i lettori nei personaggi stessi, come fossero anche loro parti integranti della storia. Mi piaceva che tutti potessero riconoscersi in Derek, Alexandra e, soprattutto, in Gert, un terzo personaggio di cui non svelo nulla ma che rappresenta la vera anima e il vero messaggio che l’opera vuole dare.
I tre momenti sono scanditi da un cronometro letterario, il minutaggio è servito a me per dare ordine e logica alla narrazione e servirà al lettore per orientarsi e ritrovarsi in quanto narrato. Questa era la cosa che più volevo arrivasse, che tutti potessero davvero essere lì, protagonisti della storia che si stava facendo sotto i loro occhi. Io sono molto filmica, ragiono per immagini, vedo moltissimo nella mia testa e voglio che anche il lettore riesca a vedere ciò che vedo io, interiorizzandolo a suo modo, ma riconoscendosi nei fatti narrati. Spero di essere riuscita nell’intento, sarebbe la mia soddisfazione più grande.
Sviluppando la storia di Muro contro muro, i tuoi personaggi si sono fatti carico di messaggi profondi, ancora attuali. Sarei curioso di saperne di più, in merito.
Come spesso succede, i personaggi ricalcano il pensiero del loro creatore. Alexandra è una donna emancipata, una reporter idealista, una berlinese dell’Ovest, ma non si piega, non si adagia, lotta, continua combattere e a fotografare la storia con la sua fame di verità e libertà. Derek è un giornalista, un berlinese dell’Est, con un passato difficile, ma un profondo desiderio di cambiare il mondo ma, di contro ad Alexandra, vivrà la sua evoluzione in maniera più drammatica, non capirà subito i suoi errori e avrà bisogno di uno scossone emotivo per comprendere quale direzione scegliere per il futuro. Anche Gert è un berlinese dell’Est, ma per il suo ruolo che non svelo, è quello che muove le coscienze non solo dei protagonisti, ma anche le nostre. Muro contro muro non è un titolo casuale: abbattendo il muro di Berlino, siamo riusciti ad abbattere davvero i nostri pregiudizi e le nostre frontiere ideologiche? E, dopo il crollo delle Torri Gemelle, abbiamo compreso il vero significato del nostro ostinarci a chiuderci nelle nostre convenzioni senza aprirci al rispetto e alla tolleranza? Domande che mi toccano profondamente e che credo, ancora oggi, non abbiano avuto le risposte che cercavano.
Senti di voler dare qualche consiglio a chi si affaccia la prima volta al mondo della scrittura, e in particolare la scrittura storica contemporanea?
Il mio consiglio è quello che nessuno ha dato a me e che ho capito da sola perché ne sentivo l’esigenza. Ed è quello di scrivere sempre. Tutto ciò che si vuole, quando lo si vuole, dove lo si vuole, come lo si vuole. Aprire il cuore e la mente e far uscire tutto quello che contengono, magari anche scritto male all’inizio, ma aprire quella fortezza per dare libero sfogo alla fantasia che merita di essere libera, mai costretta. Scrivere è terapeutico e istruttivo, perché più si scrive, più ci si sente bene e più si impara a scrivere e ad ascoltare sé stessi, facendo in modo che anche gli altri possano, poi, ascoltarti.
Per una prima esperienza, consiglio sempre di affidarsi a una casa editrice, perché così facendo si ottiene non solo la tutela dell’opera, ma anche una guida lungo tutto il percorso editoriale, dalla correzione della bozza alla commercializzazione. Scrivere un romanzo storico contemporaneo non è facile, ma una buona esperienza personale sul campo e fonti sempre verificate (mai generiche), unite a una fantasia rigogliosa, sicuramente aiutano in questo intento. Poi, ovviamente, ci vuole sempre il cuore. Senza anima, senza vissuto, senza interiorità, non si possono trasmettere emozioni. E un libro senza emozioni, è solo un corpo senza anima. Grazie ancora per avermi dato l’opportunità di poter fare quattro chiacchiere con voi. Di cuore, davvero.
Ti ringrazio nuovamente per il tuo intervento, Giorgia, e la tua collaborazione.
Per chi volesse saperne di più su Muro contro muro o Vortice, inserisco a seguire la fanpage Facebook dell’autrice:
https://www.facebook.com/vorticegiorgiaamantini
Per informazioni più precise sui lavori e sul lungo e bellissimo lavoro di Giorgia nel mondo dello spettacolo e dell’arte:
A&A Production: A&A Production è un portale che si prefigge di far conoscere le proprie opere realizzate in puro stile amatoriale (che potete trovare in forma integrale sul sito ufficiale). Inoltre la pagina FB propone anche forme di intrattenimento inerenti il Cinema.
Informazioni su Vortice e Muro contro muro: video, photogallery, interviste, promo.
Associazione culturale Arcadialogo: l’Associazione Culturale Arcadialogo nasce con il proposito di creare un anello di congiunzione tra il presente e il passato, ponendo i moderni mezzi di comunicazione al servizio dell’antica arte teatrale.
Eventi, lavori e spettacoli a cui Giorgia ha partecipato: Ciao Alda, ciao amore…, Distur Bar da Achille Campanile, Sarto per Signora di Georges Feydeau e tanti altri.
E i vari indirizzi e siti dove è possibile reperire i romanzi:
Unilibro.it (Vortice e Muro contro muro)
Argentovivo Edizioni (Muro contro muro)
Amazon (Vortice)