Sonic – Il film 2 – The good, the bad and the meh

Sonic – Il film 2 è un film del 2022 diretto da Jeff Fowler. Il film è il sequel di Sonic – Il film (2020). È stato scritto da Pat Casey, Josh Miller, e John Whittington, ed è interpretato da Ben Schwartz, Colleen O’Shaughnessey, Idris Elba, Jim Carrey, James Marsden, Tika Sumpter, Natasha Rothwell, Adam Pally, Shemar Moore e Lee Majdoub.

Il film segue il protagonista Sonic e il suo nuovo comprimario Tails partire alla ricerca del Master Emerald, prima che il Dr. Eggman e il suo nuovo alleato Knuckles se ne impossessino per i loro scopi.

Avendolo visto qualche giorno fa, ecco a seguire cosa mi è piaciuto, cosa mi ha lasciato interdetto e cosa non mi è piaciuto (ben poco 👀).

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Fedeltà (2022) – The good, the meh and the bad

Fedeltà (2022) è un telefilm creato da Marco Missiroli con Michele Riondino e Lucrezia Guidone. Come suggerisce il titolo, si tratta di un’opera relativamente semplice, incentrata sulle tematiche della fedeltà e del tradimento in coppia.
Spinto dalla mia fidanzata, l’abbiamo visto insieme di recente, e devo dire mi ha preso abbastanza, pur non essendo privo di difetti. Vediamo insieme cosa mi è piaciuto (the good), cosa non mi è piaciuto (the bad) e su cosa ho opinioni contrastanti (the meh). Seguono spoiler.

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A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park) – Recensione

A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park) è una commedia del 1967 con Jane Fonda e Robert Redford. I due attori interpretano una coppia di neosposi che, di ritorno dal viaggio di nozze, si trova ad affrontare per la prima volta la quotidianità della vita coniugale. I problemi emergono subito col trasferimento nella loro nuova casa, ovvero un piccolo appartamento fatiscente all’ultimo piano di un palazzo senza ascensore. L’azione si svolge prevalentemente in questo ambiente, nel quale tutti (eccetto la protagonista) arrivano sfiancati a causa delle molte rampe di scale. La sposa, allegra e piena di vita, affronta la situazione con entusiasmo, energia e positività, mentre lo sposo, serio e di indole tranquilla, trova molta più difficoltà ad adattarsi alle scomodità del loro alloggio. Presto i due dovranno fare i conti con le loro differenze caratteriali, che li portano ad avere una visione molto diversa della vita, apparentemente inconciliabile.

Nel corso della storia i protagonisti si confrontano soprattutto con la madre di lei e con l’eccentrico vicino di casa; meritevole di menzione è anche il tecnico del telefono. I personaggi sono pochi e la trama facile da seguire. Sebbene il finale romantico sia prevedibile, la visione della pellicola rimane ugualmente piacevole: le situazioni rappresentate sono divertenti, molto spassosi i personaggi e i dialoghi. Il film è ben fatto, leggero e ironico, ideale per staccare la spina un paio d’ore: compie perfettamente la sua funzione di commedia.

One Piece – The good, the meh and the bad (Romance Dawn – Drum Island)

Benvenuti! In questo nuovo tipo di recensione, ho deciso di optare per una struttura più diretta.
Senza spiegare troppo la trama, mi lancerò in una serie di impressioni “a caldo” su cosa mi è piaciuto (the good), su cosa ho opinioni contrastanti (the meh) e su cosa non mi è piaciuto (the bad).
Premessa: non ho mai visto One Piece e l’ho iniziato solo di recente, con la mia fidanzata.

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Quando la traduzione letteraria si fa tecnica: La regina degli scacchi

Fonte: Jahddesign

L’inverno e la turbolenta situazione degli ultimi due anni hanno contribuito nell’ultimo periodo a farci passare più tempo in casa. Quale occasione migliore per mettersi in pari con le serie cult degli ultimi anni?

Gli appassionati non si saranno sicuramente lasciati sfuggire La regina degli scacchi, serie rivelazione distribuita da Netflix da ottobre 2020. Non tutti, però, sanno che è tratta da un romanzo omonimo di Walter Tevis del 1983.

Quanto si distanzia l’adattamento della serie dai dialoghi originali? Ed è effettivamente una rappresentazione accurata, seppur romanzata, del mondo degli scacchi?

Mario Andreoni, appassionato linguista e Presidente dell’associazione scacchistica Arcotorre di Chieri, membro della Federazione Scacchistica Italiana, ci dice la sua opinione in merito in questo articolo.

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Soul Eater – Recensione anime VS manga

Introduzione

Soul Eater è un manga shōnen scritto e disegnato da Atsushi Ōkubo, pubblicato sulla rivista Monthly Shōnen Gangan di Square Enix dal 2004 al 2013, per un totale di 115 capitoli. Circa a metà dell’opera, nel 2008, venne tratto un anime di 51 episodi, realizzato dallo studio Bones.

Proprio il fatto che l’anime venne progettato quando ancora l’opera doveva concludersi sarà oggetto di riflessioni nella presente recensione.

Sia l’anime che il manga seguono la stessa base di storia: in un mondo in cui il male imperversa, contaminando gli uomini con la sua follia, esiste, in Nevada, una scuola nella città immaginaria di Death City che addestra giovani all’uso delle armi.
Nel mondo di Soul Eater, specificamente, tali armi sono persone in grado di trasformarsi in falci, pistole, armi giapponesi e chi più ne ha più ne metta.
Gli apprendisti guerrieri sono chiamati “maestri d’armi” (nell’anime) o “artigiani” (manga): ognuno di loro ha l’obiettivo di raccogliere 99 anime di persone malvagie più l’anima di una strega.
Questo permetterà di trasformare la propria arma in una “Falce della Morte”, una versione potenziata dell’arma di base.
Lo scopo dell’esistenza della scuola è di mantenere la pace uccidendo i criminali e i malvagi, ed impedire che nasca un nuovo kishin (il Dio Demone), un essere che ha mangiato anime umane innocenti e ha raggiunto uno stadio demoniaco, in passato fenomeno già avvenuto con esiti catastrofici.

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Naruto – Recensione anime episodi 1-115.

Naruto è un anime tratto dal manga dell’autore giapponese Masashi Kishimoto, che ha creato un universo interessante a partire da un soggetto avvincente. Specialmente all’inizio, la trama si concentra sul trio ninja composto dal protagonista Naruto e dai suoi due compagni di squadra, Sakura e Sasuke. La storia decolla quando i tre partono per affrontare la loro prima missione importante. In questo contesto vediamo evolversi il rapporto tra Naruto e Sasuke, che tornerà almeno apparentemente ostile non appena di ritorno al villaggio natio. Accade spesso nel corso della serie che a un progresso segua una regressione, e in questo caso è rilevabile un forte stacco: non c’è quasi nessun riferimento alla missione; se qualche confronto c’è stato a noi non è mostrato e nessuno chiede al maestro Kakashi come abbia avuto il suo sharingan.

Coloro che non sono avvezzi agli anime dovranno abituarsi a nomi difficili da memorizzare: Orochimaru, il cattivo principale della storia, almeno all’inizio rimane impresso soltanto per la sua lingua indecente. Tutto ciò che lo riguarda sembra legato alla sessualità: dai morsi ai riferimenti alla possessione di corpi; fino all’adescamento di Sasuke da parte dei suoi scagnozzi, costellato di promesse e caramelle. Questo episodio rappresenta il sommo fallimento del maestro Kakashi che, nel dedicarsi solo a Sasuke, crea una frattura tra i suoi allievi, che aveva sempre desiderato fossero solidali tra loro.

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Ranma ½ – Recensione

Ranma ½ è un manga shōnen scritto e disegnato da Rumiko Takahashi, pubblicato in Giappone sulla rivista Weekly Shōnen Sunday dal settembre 1987 al marzo 1996, e uno degli anime della mia infanzia.

La storia tratta di un giovane praticante di arti marziali, Ranma Saotome, che, durante un duro addestramento con suo padre, Genma Saotome, in viaggio per la Cina, si dirige alle Sorgenti Maledette di Jusenkyo. Si vocifera infatti che chi cada nelle sorgenti venga trasformato nell’ultima persona (o animale) che vi sono annegati all’interno.
Durante un addestramento, Ranma precipita nella sorgente in cui affogò una ragazza, mentre suo padre in quella dove perì un panda.
Inizia così la loro avventura, mentre il duo, litigando come suo solito, si dirige a casa della famiglia Tendo, proprietari di una palestra di arti marziali. Ranma è infatti stato promesso sposo a una delle figlie di Soun Tendo, in modo da ereditare la palestra e portare così avanti la tradizione.

Ranma ½ continua tra intrecci amorosi, scene tragicomiche al limite dell’assurdo (complici i numerosi e pittoreschi personaggi secondari quali Kuno Tatewaki, Ryoga Hibiki e altri ancora) e scene più serie con vivaci incontri di lotta, degne di uno shōnen di questo nome.
Il manga (e l’anime) difficilmente si prendono sul serio e il ritmo narrativo è molto spensierato e divertente. Infatti i singoli episodi, tranne alcuni archi narrativi più ricchi, sono quasi sempre autoconclusivi.

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The Incident – Recensione

The incident, tradotto in italiano con un più esplicito New York: ore tre- L’ora dei vigliacchi, è un film U.S.A. del 1967 della durata inferiore alle due ore. Geniali le inquadrature dal punto di vista dei delinquenti; lentissima la presentazione di tutti i passeggeri della metro; indicativa la reazione immediata della polizia non appena salita sul convoglio: la presenza dei coniugi afroamericani non fa che accentuare l’idea di una società divisa e frammentata a prescindere dal dato etnico. Un tutti contro tutti mascherato, nel quale non c’è una sola coppia di sposi in armonia.

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Star Wars: L’ascesa di Skywalker – Cosa ne pensavo due anni fa?

Navigando nel mare di documenti sparsi per il mio computer, mi sono imbattuto in un file di Word contenete le mie impressioni su “Star Wars: L’ascesa di Skywalker“, scritte il giorno dopo la visione del film. Le avevo postate sul mio vecchio account Facebook (quello a cui inspiegabilmente non riesco più ad accedere da due anni), ma da allora non le ho più condivise da nessuna parte. Visto che contengono alcune considerazioni interessanti sulla trama del film e sulla struttura dell’ultima trilogia di Star Wars, ho pensato di riproporvele. Nel corso del tempo la mia opinione è cambiata di poco (perlopiù in negativo). Attenzione agli spoiler (anche se penso che ormai tutti i fan della serie abbiano visto il film) e buona lettura!

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