In narrativa, il fenomeno della “flanderization” (“flanderizzazione”) è un fenomeno negativo che avviene al discapito dei personaggi che lo subiscono.
La flanderizzazione è quando la caratteristica di un personaggio diviene sempre più centrale allo stesso, fino ad esasperarla, dunque rovinandolo e banalizzandolo. Il personaggio da cui prende il nome il fenomeno è difatti Ned Flanders, della celebre serie dei Simpson.
Ned Flanders era inizialmente un padre di famiglia inquadrato e serio, con la caratteristica di essere un religioso devoto. Con il tempo e il susseguirsi delle stagioni, tuttavia, tale caratteristica è stata sempre più esagerata, per fini comici, rendendo Flanders ridicolo, una parodia del se stesso iniziale.
Ritengo personalmente che la flanderizzazione avvenga principalmente laddove una serie di una certa portata cominci a svilupparsi in più e più stagioni, fino a che gli scrittori non perdono completamente di vista il personaggio iniziale. Egregio, ad esempio, il personaggio di Son Goku nell’anime Dragon Ball Super: Goku è spesso protagonista di scene buffe in Dragon Ball, ma non a discapito della sua credibilità. In Dragon Ball Super, i suoi momenti di idiozia sono stati esasperati, e questo non è passato inosservato tra i fan.

In alcuni casi, in particolare quando il personaggio di base è essenzialmente irrilevante o poco esplorato, la flanderizzazione, se in piccole dosi, non è necessariamente un male. Può creare un personaggio parodistico divertente.
Un esempio: Luigi della serie di Super Mario, che è diventato col tempo molto più codardo di quanto lo fosse inizialmente, ma proprio questo aspetto ha creato simpatia verso il personaggio.
Ancora, in altri casi, una flanderizzazione basata su un umorismo e su una cultura più recenti e meno “outdated” può avere le sue motivazioni.
Ma generalmente ritengo bisogni sempre tenere traccia di cosa ha spinto i fan ad amare un determinato personaggio, anche se sfortunatamente questo non avviene sempre nel mondo del marketing.
Per approfondire, l’articolo sui sequel malriusciti, e sul fenomeno del perdere di vista cos’era un personaggio o un’opera in origine.