In armonia con il pianoforte ft. Federico Quattranni

Federico è un carissimo ex collega nonché spirito affine, sia lato nerd-computer, sia lato artistico.

Provetto suonatore di pianoforte, attività e interesse che ritengo davvero elegante ed interessante, ho voluto saperne di più grazie a quest’intervista.

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L’arte della pole dance ft. Michela Serafini

Ciao a tutti! In questo articolo d’intervista, esploreremo l’arte della pole dance, un misto di danza e ginnastica che richiede grande preparazione sportiva, capacità atletica e coordinazione.

Michela pratica la disciplina da molto tempo ed è davvero eccezionale. Ovviamente un video parla più di mille parole:

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Regolamento carbonaresco ☝️🍝

La tradizione vuole che gli antichi carbonai (carbonari a Roma) inventarono una delle ricette più famose della cucina laziale, la pasta “alla Carbonara“, vero must tra i primi piatti, e APPARENTEMENTE facile da preparare.
Insisto col vocabolo APPARENTEMENTE, poiché per una riuscita ottimale del piatto andrebbero rispettati determinati canoni, contrariamente alle decine di versioni strambe che si vedono sul web.
Evitate di comprare la pancetta già tagliata a cubetti, in primis perché ci va il guanciale che è molto più saporito, in secundis perché quest’ultimo rilascia una maggior quantità di grasso che sarà decisivo per il sapore finale. I SACRILEGHI si azzardano ad allungare l’uovo con la panna per una maggior “cremosità”, ma quest’ultima la si ottiene bilanciando il calore del fornello e della padella, in modo da gestire la coagulazione del liquido stesso: con troppo calore, l’uovo si rapprende e otteniamo più che altro una “pasta e frittata”, mentre con la giusta dose di temperatura manteniamo il composto non troppo liquido, bensì cremoso.
C’è chi aggiunge il pecorino “a crudo” direttamente nel piatto servito, o chi lo mescola nel composto uovo/pepe nero già dall’inizio, ma l’importante è che non sia parmigiano.
Per il discorso “quantità uova” potrebbe anche andar bene la classica regola “un uovo a persona”, tuttavia se siamo, ad esempio, due persone, delle ipotetiche 2 uova UNA “se la ruba” la padella, nel senso che resta attaccata sul fondo; pertanto è meglio conteggiare le uova col sistema “1 uovo + 1 ogni 80 gr di pasta“, così nonostante la quantità di liquido che (ahimè) andrà perduta, il sapore finale non ne risentirà.
Pasta lunga o pasta corta? Fate voi, l’importante è che sia al dente!
Buon appetito 😉

LE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE – LA RICETTA AQUILANA

Eccomi qui con un nuovo articolo per voi dedicato alla festa del papà che si festeggia proprio oggi, il 19 marzo. La festa del papà è una festa speciale: per l’occasione, infatti, le vetrine delle pasticcerie si riempiono di deliziose leccornie tradizionali: le zeppole.

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L’arte della fotografia ft. Ylenia Pergola

Benvenuti! Ritenevo immancabile un articolo sulla fotografia, e di recente ho fatto conoscenza di Ylenia, un’appassionata di tale arte, con un’invidiabile collezione di scatti che ha pubblicato su Instagram.
Benvenuta Ylenia e grazie per aver deciso di dedicare a Pillole di Folklore e Scrittura un po’ di tempo! Inizia raccontandoci com’è nata la tua passione per la fotografia, e poi come si è sviluppata 😄 (no pun intended)

Ciao Gabriele! Grazie a te. La mia passione risale a tanto tempo fa, diciamo che mio padre è stato sempre appassionato di fotografia e aveva sempre la sua Nikon in mano. Fin da piccola mi piaceva utilizzare la sua fotocamera anche se lui se la teneva stretta. Quando mi iscrissi all’università, feci il corso di fotografia, e da lì ho imparato funzioni e tecnica. Dopo che mi sono comprata la mia macchinetta, non ho mai smesso di scattare.

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Il mondo delle creazioni handmade ft. Elena Altamura

Benvenuti! Di recente ho avuto modo di imbattermi nel colorato mondo di EA Idea (aka Elena Altamura), un’artista specializzata in creazioni handmade di vario tipo.

Sono stato molto colpito non solo dalla passione dell’artista, ma anche dalla sua bravura e dal suo talento nel realizzare creazioni su misura.

Per cui, Elena, ti ringrazio per aver accettato di partecipare a questa piccola conversazione. Raccontaci com’è nato e si è formato il progetto di EA Idea: il tuo interesse per le creazioni handmade, come hai lanciato la piattaforma e guadagnato pubblico, arrivando quindi alla pagina attuale.

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L’Aula Ottagona, il Planetario – Folklore romano #7

L’Aula Ottagona, più comunemente conosciuta come il Planetario, è riuscita a scampare alle ingiurie dei secoli, mantenendo così la sua imponenza e maestosità.

Del valore di un miliardo, il congegno simula la volta del cielo con le sue costellazioni, i suoi astri e i suoi movimenti, assolvendo tre scopi importanti: divulgazione scientifica, attività culturali e spettacolo.
Questo grazie a un gioco di luci che evidenziava gli astri, in genere quelli effettivamente visibili in quella determinata sera.

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Cretesi ed Etruschi: libertà di sentirsi belle

L’eleganza cretese ed etrusca ignorava i drappeggi e i veli che ricadono morbidamente (tanto cari al mondo greco e romano), aveva  invece già un’impronta modernissima. Un vestito femminile consisteva quasi sempre di due pezzi, che potevano subire aggiunte o  accorciamenti:  una  sottana  lunga  a  campana  e  un  corpetto,  uniti  da  una  stretta cintura. La gonna, molto svasata e sostenuta da una crinolina nel minoico medio, perse tutta la sua ampiezza per trasformarsi in una specie di tubo nel minoico più recente. L’elemento caratteristico della gonna, il volant, rimase invece in tutte le epoche. Per avere un’idea di quale fosse la moda femminile per le occasioni più importanti, è possibile fare riferimento alla ormai famosissima statuetta della “dama dei serpenti”, la quale è abbigliata con una gonna a sette volant multicolori.

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Porta Salaria: una delle Porte scomparse – Folkore romano #6

Le antiche Porte romane delle Mura di Roma sono oggigiorno immerse e soffocate dalla Città Nuova e dal frastuono del suo traffico. Altre sono andate perse o distrutte.

Tra di queste figura Porta Salaria: aperta da Aureliano quando volle estendere la cinta delle mura, e poi restaurata da Belisario e da Narsete, sorgeva in quella che è oggi piazza Fiume e immetteva nella via Salaria.

Nel 409, entrarono i Goti di Alarico dopo una lunga resistenza degli assediati. I barbari incendiarono i Giardini Sallustriani e gli edifici prossimi all’entrata, sfogando poi per tre notti la loro ira con morti e devastazioni, saccheggiamenti e furti.

Belisario allora cercò di provvedere alla sicurezza malferma di Roma, restaurando le mura in gran parte cadenti, rifacimenti che purtroppo si rivelarono inutili e poco efficaci.

Un’invasione in un certo senso positiva fu quella del settembre 1870, quando le truppe italiane entrarono in Roma attraverso la famosa “Breccia di Porta Pia“. Nel punto dove i Bersaglieri si aprirono il varco, alle mura ricostruite è addossato un prospetto in marmo ove sono ricordati i nomi dei soldati caduti in battaglia.

La porta fu abbattuta nel 1871 dopo essere stata danneggiata dai cannoneggiamenti del 1870. Venne poi ricostruita nel 1873 dal Vespignani, ma subì un’ultima, definitiva demolizione nel 1921 per ragioni di viabilità. Sul selciato si nota ancora il tracciato dell’originale della porta, “disegnata” con cubetti di porfido.

Chiesa di Sant’Agata de’ Goti – Folklore romano #5

Nel quartiere di Monti, poco discosta dal quadrivio di via Panisperna, affacciata su via Mazzarino, troviamo l’antica chiesa di Sant’Agata de’ Goti.
La fronte è del ‘700, dovuta a Francesco Ferrari; poco oltre troviamo un cortiletto del 1633 pieno di vegetazione, che impedisce il filtrarsi della luce e dei rumori.

Il portale della chiesa si trova accanto a lapidi e tombe antiche, e da qui arriviamo al bellissimo interno, adornato di mosaici bizantini dal console romano, di origine gote, Flavio Ricimero, da cui la chiesa venne fondata, nel V secolo.

Allora perché il nome “Chiesa di Sant’Agata dei Goti”?

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