Star Wars: L’ascesa di Skywalker – Cosa ne pensavo due anni fa?

Navigando nel mare di documenti sparsi per il mio computer, mi sono imbattuto in un file di Word contenete le mie impressioni su “Star Wars: L’ascesa di Skywalker“, scritte il giorno dopo la visione del film. Le avevo postate sul mio vecchio account Facebook (quello a cui inspiegabilmente non riesco più ad accedere da due anni), ma da allora non le ho più condivise da nessuna parte. Visto che contengono alcune considerazioni interessanti sulla trama del film e sulla struttura dell’ultima trilogia di Star Wars, ho pensato di riproporvele. Nel corso del tempo la mia opinione è cambiata di poco (perlopiù in negativo). Attenzione agli spoiler (anche se penso che ormai tutti i fan della serie abbiano visto il film) e buona lettura!

Non ho intenzione di rimangiarmi quello che ho detto ieri: nel complesso il film mi è piaciuto e al termine della visione sono uscito dalla sala soddisfatto. Andando oltre a questa opinione soggettiva, fortemente influenzata dal lato emotivo e dalle bellissime musiche di John Williams, devo però ammettere che le principali critiche alla trama che circolano su Internet hanno delle solide basi. Basta un minimo di analisi critica per individuare dei problemi oggettivi nella sceneggiatura, nella gestione di alcuni personaggi e delle loro abilità.

Parte 1 – I MORTI PARLANO!

Parto dall’elefante (morto e putrefatto) nella stanza: Palpatine. Il film dice subito agli spettatori che l’Imperatore è ancora vivo ed è il mastermind dietro a tutti gli eventi della nuova trilogia, ma non si sofferma abbastanza sul perché. Come ha fatto a sopravvivere all’esplosione della seconda Morte Nera? Che tecnica ha usato per restare in vita? Come ha fatto a creare nell’ombra una flotta enorme con una potenza distruttiva pari a quella della Morte Nera? Le domande prive di una risposta soddisfacente che circondano il villain principale della saga non sono poche e purtroppo mettono a dura prova la sospensione dell’incredulità. Non basta menzionare delle oscure abilità dei Sith per spiegare in modo esaustivo il ritorno di un personaggio di questo spessore. Inoltre, la sua presenza nella pellicola ridimensiona notevolmente l’importanza della redenzione di Anakin nel finale di “Il ritorno dello Jedi” e cozza anche con tutta la storyline del prescelto che riporterà l’equilibrio nella Forza. Non metto in dubbio che alcune delle mie perplessità sul ritorno dell’Imperatore saranno chiarite nei libri o in altri progetti paralleli, ma sinceramente non vedo a che pro ometterle dal film che si prefiggeva il compito di chiudere l’intera saga nel migliore dei modi.

Parte 2 – QUESTA SAGA NON È UN ALBERGO!

Uno dei problemi più evidenti della nuova trilogia è la poca coesione tra i film che la compongono. Le visioni contrastanti di Rian Johnson e Jar Jar Abrams hanno dato vita a delle pellicole disomogenee, che tradiscono l’assenza di una visione d’insieme precisa. Per evitare questo problema sarebbe bastato preparare una sceneggiatura completa dell’intera trilogia prima di Episodio VII e imporre a ogni regista di seguirla.

Parte 3 – STACCE

Spettatore: “Scusami, ma perché all’improvviso Rey è in grado di usare la Forza per curare gli esseri viventi?”
Abrams: “È così e basta. Stacce.”
Spettatore: “Ma dammi almeno una minima spiegazione! Fammela vedere che trova la tecnica su uno dei libri di Luke o roba simile! È un uso della Forza che ci può anche stare, ma giustificamelo all’interno del film! Non costringermi a setacciare tutte le opere parallele alla ricerca di una spiegazione. Avete pure un po’ rotto le scatole con questa brutta abitudine!”
Abrams: “No. Stacce.”

Parte 4 – LA SCENA DA TRIPLO FACEPALM CARPIATO

Rey salta un cazzo di Tie Fighter in volo

Rey. Salta. Un. Cazzo. Di. Tie. Fighter. In. Volo.

REY SALTA UN CAZZO DI TIE FIGHTER IN VOLO

… E poi, come se non bastasse, lei e Kylo fanno braccio di ferro (anzi, Forza di ferro) con una NAVE IN VOLO (con i motori accesi e tutto il resto).
A un certo punto a Rey partono dalle mani i fulmini di Forza, che in teoria solo i Sith più potenti sono in grado di padroneggiare, e la nave viene completamente distrutta. Al suo interno ci sarebbe Chewbecca, ma tanto in questo film è quasi impossibile morire.

Vi sfido a trovarmi una scena peggiore di questa. È l’unica parte dell’intero film che non riesco a salvare neanche scendendo a compromessi con la sospensione dell’incredulità. E sì, lo so che Rey è la nipote di Palpatine, ma comunque trovo assurda la sua capacità di usare i fulmini senza il minimo addestramento Sith.

Parte 5 – SONO IO LA MORTE E PORTO CORONA. MA NON IN QUESTO FILM

È difficile provare la giusta tensione durante la battaglia finale quando i personaggi principali hanno una plot armor grossa come la Morte Nera. Qualche morte importante tra le fila della Resistenza avrebbe senz’altro contribuito a trasmettere la sensazione di una battaglia disperata, rendendo ancora più bello il provvidenziale arrivo di Lando con i rinforzi. A che pro far sopravvivere Zorii Bliss all’esplosione del suo pianeta? Perché non concedere a Finn e Poe, due personaggi privi di una direzione precisa, una morte da eroi? Non so, sinceramente credo che in questo film sia mancato un po’ di coraggio. Le uniche due morti che ho apprezzato davvero sono state quella di Leia e Ben: due sacrifici sensati e in linea con l’evoluzione di entrambi i personaggi.

Parte 6 – MA ALLORA PERCHÈ TI È PIACIUTO?

Al netto di tutti i difetti che ho evidenziato finora, ci sono vari aspetti del film che ho genuinamente apprezzato. L’evoluzione di Kylo Ren è stata gestita con criterio dall’inizio alla fine, portando a una redenzione forse un po’ frettolosa, ma non per questo di minor impatto. Anche il cammino di Rey, sotto vari punti di vista parallelo a quello di Ben, non mi è dispiaciuto affatto. La sua crescita come persona e come Jedi mi ha convinto, anche se purtroppo l’alone da Mary Sue che aveva fin da episodio VII non è mai sparito del tutto. Persino la gestione di Leia, che a molti ha fatto storcere non poco il naso, mi ha colpito in positivo. Mi è sembrato giusto darle un ruolo importante e cercare di renderla presente nel maggior numero di scene possibile: l’ho interpretato come un doveroso tributo alla memoria di Carrie Fisher.
Nonostante la trama traballante, il film si rivela comunque in grado di intrattenere dall’inizio alla fine, anche grazie a un ritmo ben dosato e alla presenza di momenti più leggeri che spezzano un po’ la tensione (con risultati più o meno buoni). Pregevoli le scene d’azione, ma ammetto che verso la fine ne ho notate alcune un po’ troppo incasinate, complice anche un montaggio non sempre all’altezza. Non siamo ai livelli di Game of Thrones, grazie a D-O, ma pure qua in un paio di occasioni ci sono stati degli spostamenti al limite del teletrasporto.

… Ok, ormai avrete notato che non riesco a fare un commento positivo senza metterci vicino un MA. La verità è che guardando “L’ascesa di Skywalker” ho notato gli stessi difetti che hanno spinto molte persone a odiarlo. L’unica differenza è che mi sono emozionato davvero troppo per permettere a questi problemi di rovinarmi l’esperienza in sala. Lo so, lo so… giocare la carta del “eh, ma a me ha emozionato!” è un po’ un colpo basso e non offre alcun appiglio a chi ha disprezzato il film per rivalutarlo. Mi dispiace. Avrei voluto anch’io essere freddo e cinico, ma di fronte ai cameo, alle musiche, ai riferimenti al passato e alla redenzione di Kylo Ren non ce l’ho proprio fatta.

La mia parte razionale sta dalla parte di chi vorrebbe tirare un paio di ceffoni ad Abrams.
La mia parte emotiva, invece, sta ancor festeggiando con chi è uscito dalla sala contento.
Non so quale delle due abbia ragione e, per una volta, mi sta bene così.

Autore: Alessandro Bolzani

Mi chiamo Alessandro e sono l'autore del romanzo urban fantasy "I Guardiani dei Parchi". Nella vita faccio il giornalista, ma qui su Wordpress gestisco il blog "Pillole di Folklore e Scrittura", dove parlo di libri, mitologia, credenze popolari e, in generale, di tutto ciò che mi appassiona.

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