Tradizionalmente, gli ultimi giorni di gennaio e il primo febbraio sono considerati i giorni più freddi dell’anno (sebbene questa convinzione non sia supportata da prove scientifiche) e in varie regioni italiane sono noti come “giorni della merla”. Ma da dove deriva questo nome curioso? Per rispondere a questa domanda è necessario scavare un pochino nel folklore della Penisola.
Secondo una leggenda, un tempo una merla dalla livrea nera e i suoi pulcini, dello stesso colore, entrarono in un comignolo per cercare riparo dal freddo. Rimasero in quel rifugio improvvisato fino al primo giorno di febbraio. Quando tornarono all’aperto, gli uccelli scoprirono di essere diventati grigi per colpa della fuliggine. Da quel momento in poi, tutti i merli femmina e i piccoli della specie furono grigi.
Esistono moltissime varianti regionali della leggenda, tutte più o meno pittoresche ed elaborate. Quel che generalmente le accomuna è il tentativo di dare una spiegazione fantasiosa al dimorfismo sessuale esistente tra il maschio e la femmina del merlo. Il primo è completamente nero o bruno scuro e ha un becco di colore arancione, mentre la seconda è bruna e presenta un becco più scuro.