Un altro settore molto interessante della traduzione è quello dei videogiochi, non solo perché (quasi) tutti li amano, ma anche perché una traduzione corretta, accattivante e ben resa contribuisce in modo significativo all’esperienza del videogiocatore e, aggiungerei, anche all’immagine dell’azienda produttrice.
Infatti, un videogioco mal tradotto sarà giocato da migliaia, se non decine di migliaia di persone che, anche in base alla scarsa qualità della traduzione, si faranno una brutta impressione, danneggiando la credibilità del gioco tramite passaparola e recensioni negative.
Sull’argomento, ecco quindi un’intervista a Raymond Wu, esperto nel campo della traduzione videoludica.
Benvenuto e grazie per il tuo tempo. Raccontaci subito: come e perché hai iniziato a tradurre, nello specifico, videogiochi?
Grazie per avermi ospitato! È un piacere poter essere ospite del blog.
La mia storia di localizzatore di videogiochi è abbastanza particolare. Mi sono laureato in letteratura inglese nel 2021. Ho cercato subito lavoro come traduttore per le aziende locali, riuscendoci, ma la paga non era molto buona, e io ero più un assistente che un vero e proprio linguista.
Non era quello che volevo.
