Le Notti Bianche, Fëdor Dostoevskij – Recensione

Il romanzo Le Notti Bianche, pubblicato nel 1848, è una delle prime opere scritte da Fëdor Dostoevskij. Non a caso il racconto è ambientato a Pietroburgo, città dove l’autore trascorse la giovinezza. I temi principali sono: il sogno, la solitudine, l’introspezione e l’amore dal punto di vista del sognatore.


Il protagonista è un giovane ragazzo che è solito vagare da solo nelle strade di Pietroburgo. Non ha amici o famiglia e vive di sogni e realtà irrealizzabili. Consapevole dell’irrealizzabilità dei suoi pensieri preferisce isolarsi, perché solo con se stesso può davvero essere felice. La sua vita viene sconvolta quando, una sera, vagabondando per le strade della città, incontra una ragazza. La donna piange e si dispera e racconta al giovane la sua triste sorte: innamorata di un uomo a cui lei e la nonna avevano affittato una stanza, egli promise di tornare dopo un anno con abbastanza soldi per garantirle un futuro. Un anno è passato, e dell’uomo ancora nessuna traccia. I due cominciano così a confidarsi ed entrano sempre più in intimità quando, il quarto giorno, torna improvvisamente il promesso sposo. La donna non esita un attimo a lasciare il protagonista solo al suo destino che, rassegnato, torna a chiudersi nel suo mondo.

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Raccogliere storie e testimonianze, un diario di quarantena ft. Martina Vaggi

Bentrovati a tutti! La scrittrice Martina Vaggi, durante il periodo della quarantena, si è dedicata a un bellissimo lavoro. La sua opera, ll diario del silenzio: storie reali di quarantena contiene 50 racconti (basati su storie reali) che riguardano il primo lockdown.
Trovando il suo lavoro molto interessante, desideravo esplorarlo più in dettaglio. Dunque benvenuta Martina, e grazie per la tua partecipazione!
Ecco la mia prima curiosità. Cosa ti ha spinta ad approcciarti a questo genere di lavoro? Ossia, raccogliere le testimonianze di 50 persone, elaborandole in forma di racconto?

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Giorni in Birmania, George Orwell – Recensione

Giorni in Birmania è un romanzo di George Orwell pubblicato nel 1934 che tratta del tramonto dell’imperialismo inglese prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.


Il racconto si apre con lo scenario intriso di intrighi di U Po Kyin, magistrato astuto e viziato che ha come scopo ultimo della propria vita quello di accrescere il proprio potere entrando a far parte del circolo degli inglesi. L’unico modo per riuscire nell’impresa è quello di screditare l’unico altro possibile candidato, il dottor Veraswami, amico di un britannico di nome Flory, che lavora in Birmania come mercante di legnami.

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George Orwell – Omaggio alla Catalogna – Recensione

Il resoconto personale di George Orwell Omaggio alla Catalogna riguarda la guerra civile spagnola del 1936 che vedeva i fascisti di Franco schierati contro i socialisti e gli anarchici.

Orwell prese parte come miliziano del partito di sinistra antistanilista POUM. La guerra che descrive l’autore non è quella che erroneamente potremmo immaginare, influenzati anche dalle opere cinematografiche del XXI secolo. È una guerra di posizione, logorante ed estenuante. George Orwell descrive la vita di campo in quel periodo: ore interminabili di attesa, la pioggia incessante che rende il terreno fangoso, i bunker scavati alla bell’e meglio e condivisi da decine di compagni d’armi, le piattole, i vestiti laceri, le armi antiquate, la scarsità di munizioni.

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La narrativa contemporanea storica ft. Giorgia Amantini

Benvenuti!
In questo nuovo articolo d’intervista, la scrittrice e artista Giorgia Amantini, autrice dei romanzi Vortice  e Muro contro muro,  ha deciso di parlare della sua esperienza.
Il punto d’interesse dell’intervista, Muro contro muro, riguarda degli avvenimenti di storia contemporanea: la caduta del muro di Berlino e l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001.

Un romanzo che conserva quindi la memoria storica di eventi che hanno sconvolto l’intero mondo, di cui è fondamentale tenere il ricordo acceso come insegnamento e monito.

Bene, iniziamo pure.
Anzitutto, Giorgia, un profondo grazie per la tua partecipazione. È un onore poterti ospitare nel nostro blog!
Vuoi presentarti, parlando della tua passione per la scrittura creativa, e di com’è nata e si è poi sviluppata? Quali sono i generi che ti trovi più a tuo agio a scrivere?

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“Starsight” di Brandon Sanderson – Recensione e messaggio personale per il 2021

Messaggio personale per il 2021

È fin troppo facile ripensare all’ultimo anno e concentrarsi solo sugli aspetti negativi. Ce ne sono stati talmente tanti che basta uno sforzo minimo per riportarne alla mente una decina. Ma servirebbe davvero a qualcosa riepilogarli per l’ennesima volta? Credo proprio di no. Ecco perché oggi voglio concentrarmi sulle poche cose buone che gli scorsi dodici mesi mi hanno lasciato, a cominciare proprio da questo blog.

Quando ho creato “Pillole di Folklore e Scrittura” pensavo che l’avrei gestito da solo e temevo che, come altri progetti, sarebbe finito nel dimenticatoio nel giro di poche settimane. Mi sbagliavo di grosso su entrambi i fronti. Grazie al prezioso contributo di Gabriele Glinni, che è salito a bordo poco dopo la partenza, e di Ilenia Scaramella, che fa parte della ciurma da circa quattro mesi, il blog è ancora vivo e vegeto, così come la mia voglia di continuare ad arricchirlo di contenuti nuovi e interessanti. Come avrete notato, col passare del tempo alle due rubriche dedicate al Folklore e ai consigli di scrittura creativa si sono affiancati tanti post diversi, tra cui recensioni, interviste e approfondimenti su alcune figure storiche. Insomma, la volontà di crescere c’è e, se tutto andrà per il verso giusto, nel 2021 assisterete a un’ulteriore evoluzione del blog.

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“A Bit of Difference” di Sefi Atta – Recensione e messaggio personale per il 2021

Buon ultimo dell’anno a tutti!
In questa recensione, tratterò del libro che ho tradotto nella mia tesi di laurea, che si può dire mi abbia colpito molto perché è stato il “perno” del mio percorso di studi e del mio modo di pensare e di lavorare attuale.
“A Bit of Difference” è un romanzo post-coloniale di letteratura nigeriana: racconta della storia di Deola Bello, che ha abitato e lavorato per anni in Inghilterra, di ritorno nella sua terra natale, appunto la Nigeria.

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“Animals” Pink Floyd e “La Fattoria degli Animali” George Orwell- Quando la musica incontra la letteratura

Animals, costituito da 5 brani (Pigs on the Wing 1, Dogs, Pigs (Three Different Ones), Sheep, Pigs on the Wing 2) è un album musicale del gruppo britannico Pink Floyd pubblicato nel 1977.
Il concept dell’album è la rappresentazione delle classi sociali come animali, su modello de La Fattoria degli Animali di George Orwell (che ho recensito), dove i cani sono i rappresentanti della legge, i maiali sono i politici e le pecore il popolo.
Nell’album emerge il disgusto del bassista e voce solista Roger Waters per il degrado sociale, morale ed etico della società: i Dogs (cani) descrive l’avidità del genere umano, pronto ad azzannarsi l’un l’altro pur di conseguire i propri obiettivi, destinato tuttavia alla morte di cancro in solitudine

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LA FATTORIA DEGLI ANIMALI, GEORGE ORWELL-RECENSIONE

La Fattoria degli Animali (Animal Farm) è una novella allegorica scritta dal socialista democratico George Orwell nel 1945. Secondo Orwell, il libro riflette la condizione e gli eventi che portarono alla Rivoluzione russa e alla brutale dittatura staliniana, aspramente criticata dall’autore stesso.

Il libro comincia descrivendo lo scenario tipico di ogni dittatura: il padrone della fattoria, il signor Jones, sfrutta gli animali e usa il ricavato del duro lavoro delle bestie per il proprio benessere. Questa condizione estrema, seppur non accettata dagli animali, non muta finché un vecchio e saggio maiale, sul letto di morte, non annuncia che, affinché la situazione possa davvero cambiare, sia necessaria una Rivoluzione.

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MEMORIE DAL SOTTOSUOLO, romanzo di Fedör Dostoevskij- RECENSIONE

Introduzione al libro: “Memorie dal sottosuolo” è un romanzo di Fëdor Dostoevskij pubblicato per la prima volta nel 1864 sulla rivista Epocha, diretta dall’autore stesso. È diviso in due parti: la prima è intitolata Il sottosuolo, la seconda A proposito della neve fradicia. Il tema principale della prima parte dell’opera, il sottosuolo, verrà usato frequentemente nei futuri lavori di Dostoevskij; le Memorie, infatti, precedono i grandi romanzi.

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