Il love interest e le scene d’amore in narrativa

In qualsiasi genere di opera, è frequentissimo imbattersi in uno o più love interest per il personaggio principale, o per i personaggi secondari. Anzi, oserei dire che è diventata una figura talmente comune che è raro non imbattervisi.
In questo articolo desidero proporvi alcune idee e opinioni personali sulla gestione di una simile figura, e di scene relative (toccando anche le scene d’amore).

Anzitutto, come premesso, il love interest è una figura talmente comune da essere divenuta una sorta di cliché. Il pubblico più attento noterà immediatamente quando un personaggio si interesserà, in senso romantico, a un altro, e, per esigenze di trama (ovvero, l’introduzione stessa del love interest), il risultato più “scontato” è che i due finiscano insieme.

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La narrativa contemporanea storica ft. Giorgia Amantini

Benvenuti!
In questo nuovo articolo d’intervista, la scrittrice e artista Giorgia Amantini, autrice dei romanzi Vortice  e Muro contro muro,  ha deciso di parlare della sua esperienza.
Il punto d’interesse dell’intervista, Muro contro muro, riguarda degli avvenimenti di storia contemporanea: la caduta del muro di Berlino e l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001.

Un romanzo che conserva quindi la memoria storica di eventi che hanno sconvolto l’intero mondo, di cui è fondamentale tenere il ricordo acceso come insegnamento e monito.

Bene, iniziamo pure.
Anzitutto, Giorgia, un profondo grazie per la tua partecipazione. È un onore poterti ospitare nel nostro blog!
Vuoi presentarti, parlando della tua passione per la scrittura creativa, e di com’è nata e si è poi sviluppata? Quali sono i generi che ti trovi più a tuo agio a scrivere?

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Tra il criptico e il simbolismo: la narrazione tra le righe

“Quando guardi a lungo nell’abisso, l’abisso ti guarda dentro.”

Friedrich Nietzsche

Ho sempre amato la narrazione “poco chiara”, quel tipo di narrazione che ti lascia una sensazione di mistero, di “piacevole confusione”, di criptico, di ambiguo.

Nel presente articolo vorrei esplorare più a fondo questo concetto.
Formato come mediatore linguistico e amante della scrittura creativa, nei miei anni di università ho sempre avuto le orecchie particolarmente tese durante le lezioni di traduzione letteraria.

Soprattutto interessanti sono state le lezioni, nel corso degli anni di magistrale, del mio docente di traduzione portoghese, per cui nutro tutt’oggi profonda stima.
Tra le sue frasi ricordo, riferendosi ai testi letterali, la necessità di “smontare il giocattolo”, di riflettere che “la risposta è nel testo“, a indicare l’analizzare, con infinita attenzione, non soltanto i personaggi, la storia ecc. di un testo, ma anche l’uso delle virgole, della punteggiatura. Il colore delle frasi, le ricorrenze. Le ridondanze.
Discorsi che mi hanno a dir poco affascinato.

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Le festività in narrativa.

Buon Natale a tutti!! In questo articolo, tratterò brevemente l’importanza delle scene o degli episodi festivi nei media.

Solitamente, gli episodi festivi, soprattutto nei telefilm, vengono usati come “scusa” per creare delle scene filler tranquille, piacevoli e divertenti. In altri casi, soprattutto in telefilm con una pausa in mezzo alla stagione, la speciale atmosfera festiva è usata per dare risalto alle scene clou o cliffhanger, come nel caso dell’episodio 3×09 di Supergirl, con l’introduzione della villain Reign.

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Tre manuali di scrittura creativa a confronto

I manuali di scrittura creativa possono essere molto utili. Oltre a fornire a chi si approccia per la prima volta a questo mondo gli strumenti essenziali per iniziare a creare storie e personaggi, possono dare degli spunti preziosi anche a chi ha già un po’ di esperienza alle spalle, magari aiutandolo ad affinare la propria tecnica o a rivalutare il metodo di lavoro utilizzato fino a quel momento. In commercio è possibile trovarne parecchi, tra cui alcuni realizzati da scrittori famosi a livello globale.

Anche se i temi trattati tendono a ripetersi, il modo in cui vengono affrontati dai vari autori può essere molto diverso e influenzato da fattori come la personalità, l’approccio alla scrittura, le esperienze di vita e gli interessi. Per dare risalto a queste differenze mi è sembrata una buona idea mettere a confronto i manuali scritti da tre autori diversi: Roberto Cotroneo (autore, tra gli altri, di “Se una mattina d’estate un bambino”), Haruki Murakami (noto per libri come “Norwegian Wood”, “Kafka sulla spiaggia” e “L’arte di correre“) e Stephen King (“IT”, “Il gioco di Gerald”, “Carrie” ecc.).

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Le ferite e la loro importanza in narrativa.

In scrittura creativa, e in particolar modo nei generi action, arti marziali, avventura o simili, è frequente che un personaggio si ritrovi in situazioni in cui riceve o dovrebbe ricevere una ferita fisica più o meno grave.

Questo genere di situazione e dettaglio viene a volte sottovalutato e svilito dallo scrittore, creando situazioni involontariamente bizzarre, se non addirittura ridicole.

Per spiegarmi meglio, citerò l’esempio del film Crawl – Intrappolati (2019): il film presenta una situazione in cui un uragano è in rotta di collisione con la Florida, e proprio l’arrivo della tempesta causa un’alluvione e il seguente comparire di diversi alligatori dove non dovrebbero essere presenti.

Haley e suo padre Dave si ritrovano quindi a sopravvivere in una Florida allagata e diventata praticamente una palude infestata da alligatori. A un certo punto, uno di questi riesce ad azzannare il braccio di Dave e a strapparglielo.

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Scrivere un ottimo sidekick: alcuni consigli.

Il sidekick, ovvero il personaggio che accompagna il protagonista nella maggior parte delle sue avventure, è una figura spesso vitale, ma sottovalutata poiché in secondo piano.

Infatti, senza il sidekick, molte storie non sarebbero le stesse: Watson a Holmes, Robin a Batman, Rose Tyler al Dottore, e via discorrendo.

Si potrebbe spiegare uno dei ruoli chiave della figura seguendo una delle “filosofie di scrittura” del celebre mangaka Akira Toriyama. Egli ha spiegato che sua preferenza nell’introdurre i personaggi a “coppie” è dovuta alla semplicità con cui riesce, di tal modo, a far “rimbalzare” le personalità dell’uno e dell’altro, rendendole subito chiare al pubblico.

Il sidekick assume frequentemente tale ruolo, facendo da contrasto, o foil, al protagonista verso alcune sue mancanze. Watson rappresenta l’uomo medio rispetto al genio Holmes, Robin l’eroe inesperto rispetto al veterano Batman, e così via.

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Scrivere un ottimo protagonista: alcuni consigli.

Scrivere un protagonista che intrattenga il suo pubblico dall’inizio alla fine dell’opera e che sia capace di evocare magia e suspence è un’impresa complessa, ma fondamentale per la buona riuscita di un lavoro.

Infatti, non solo il protagonista è il focus del buon 80-90% del lavoro, ma è anche il “centro di gravità”, si potrebbe dire, di tutto ciò che ha attorno. Setting, personaggi secondari, trama e via discorrendo.  Ne è quasi il cuore.

Vediamo che scelte possono essere effettuate al fine di costruire un personaggio principale di qualità.

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Il sacrificio eroico.


ATTENZIONE! L’articolo contiene immagini grafiche che potrebbero urtare la sensibilità del lettore.

Un personaggio si sacrifica per il bene di qualcuno o qualcosa, in genere dando la sua vita.

È uno di quei momenti clou che di solito riescono a dare un epilogo memorabile alla vita di un personaggio, causando un impatto devastante nella storia.

Il sacrificio eroico può infatti avvenire:

  1. A inizio storia, dove può essere usato come motivazione per qualche altro personaggio per fargli perseguire, con ancora più fermezza e volontà, i suoi obiettivi;
  2. A metà storia, dove tale sacrificio può rappresentare una grossa sconfitta per il cast di eroi;
  3. A fine storia, dove il sacrificio può rappresentare l’azione necessaria per fermare e sconfiggere un male superiore.
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