Nelle profondità del worldbuilding – Società, economia, mercato ft. Alessia Lonardi

Ciao a tutti, e benvenuti in questo nuovo articolo d’intervista! Stavolta sarà dedicato a una “collega” blogger, Alessia Lonardi, proprietaria di un bellissimo blog, MicroKosmo, che personalmente adoro.
Alessia posta spesso articoli di worldbuilding, su dettagli che spesso nemmeno considero: moneta, struttura della società, futuri distopici, tutti argomenti davvero affascinanti e al di fuori del mio bagaglio di “competenze scrittorie”.
Dunque ho deciso di ospitarla in Pillole di Folklore e Scrittura!
Prima di tutto, benvenuta Alessia, è un piacere averti qui. Come già ho accennato, i tuoi articoli sono dedicati soprattutto al worldbuilding. Vuoi presentarti, raccontandoci di com’è nato il tuo interesse per la scrittura?

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Le esagerazioni in scrittura creativa: esiste un limite?

Quando si scrive un racconto non è sempre necessario essere fedeli alla realtà al 100%. Certo, in alcuni generi un approccio verosimile è consigliabile (meglio evitare troppi voli pindarici in un giallo di stampo tradizionale), ma nella maggior parte dei casi è possibile sbizzarrirsi senza troppi problemi. C’è però una regoletta che bisogna sempre tenere a mente: il lettore non deve sentirsi preso in giro. Un modo facile per evitare di cadere in questo errore è mettere in chiaro fin da subito che quella abbiamo creato non è una storia realistica al 100%. In Harry Potter, per esempio, si capisce già dai primissimi capitoli che la magia esiste e che il protagonista è in grado di usarla. In Death Note, tutti gli elementi sovrannaturali (il Death Note e gli Shinigami) vengono introdotti subito. Insomma, se volete esagerare siete liberissimo di farlo, ma dovete dirlo!

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Raccogliere storie e testimonianze, un diario di quarantena ft. Martina Vaggi

Bentrovati a tutti! La scrittrice Martina Vaggi, durante il periodo della quarantena, si è dedicata a un bellissimo lavoro. La sua opera, ll diario del silenzio: storie reali di quarantena contiene 50 racconti (basati su storie reali) che riguardano il primo lockdown.
Trovando il suo lavoro molto interessante, desideravo esplorarlo più in dettaglio. Dunque benvenuta Martina, e grazie per la tua partecipazione!
Ecco la mia prima curiosità. Cosa ti ha spinta ad approcciarti a questo genere di lavoro? Ossia, raccogliere le testimonianze di 50 persone, elaborandole in forma di racconto?

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L’importanza delle recensioni per un autore esordiente

Per un autore esordiente, le recensioni sono a dir poco vitali. No, non è un’esagerazione. Per chi non ha alle spalle una grande casa editrice è difficile distinguersi dalla massa e senza un po’ di passaparola diventa pressoché impossibile attirare l’attenzione dei lettori. Avete apprezzato un libro poco conosciuto e volete supportare l’autore? Recensitelo!

Potete farlo dove preferite: su Amazon (ammesso che il libro in questione sia acquistabile lì) o su altri store online, sul vostro blog o sui social. Anche altri metodi meno convenzionali vanno benissimo. Se avete un podcast, per esempio, potete dedicare qualche minuto alle opere degli autori esordienti che avete apprezzato di più. I meno timidi possono seguire l’esempio di Giorgia Amantini (autrice di “Vortice” e “Muro contro muro”) e fare delle video recensioni su YouTube. In alternativa, il buon vecchio passaparola tra amici resta un ottimo modo per far conoscere un’opera che avete apprezzato. Dopotutto, si è più propensi a seguire i consigli di una persona che si conosce e apprezza rispetto a quelli di uno sconosciuto.

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Il love interest e le scene d’amore in narrativa

In qualsiasi genere di opera, è frequentissimo imbattersi in uno o più love interest per il personaggio principale, o per i personaggi secondari. Anzi, oserei dire che è diventata una figura talmente comune che è raro non imbattervisi.
In questo articolo desidero proporvi alcune idee e opinioni personali sulla gestione di una simile figura, e di scene relative (toccando anche le scene d’amore).

Anzitutto, come premesso, il love interest è una figura talmente comune da essere divenuta una sorta di cliché. Il pubblico più attento noterà immediatamente quando un personaggio si interesserà, in senso romantico, a un altro, e, per esigenze di trama (ovvero, l’introduzione stessa del love interest), il risultato più “scontato” è che i due finiscano insieme.

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Traduzione e scrittura creativa, due mondi intrecciati

Il mondo della scrittura creativa e quello della traduzione sono profondamente vincolati.
Basti pensare alla semplice traduzione di romanzi, o anche all’adattamento di film e telefilm.

Analizziamo alcuni punti d’interesse che sorgono da questo “vincolo”.

Strategia traduttiva di tipo straniante vs addomesticante

Una problematica molto importante è come tradurre elementi di altre culture.
Nello specifico, gli elementi culturospecifici, ovvero quei termini che fanno riferimento a un qualcosa di strettamente connesso alla cultura straniera, danno spesso aria a dibattiti.
Questi elementi pongono una grossa sfida traduttiva in quanto, spesso e volentieri, se lasciati intatti, non permettono al pubblico della cultura di arrivo di comprenderne il senso, rischiando quindi di stranirlo (ciò che si definisce strategia traduttiva di tipo straniante).

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La narrativa contemporanea storica ft. Giorgia Amantini

Benvenuti!
In questo nuovo articolo d’intervista, la scrittrice e artista Giorgia Amantini, autrice dei romanzi Vortice  e Muro contro muro,  ha deciso di parlare della sua esperienza.
Il punto d’interesse dell’intervista, Muro contro muro, riguarda degli avvenimenti di storia contemporanea: la caduta del muro di Berlino e l’attentato alle Twin Towers dell’11 settembre 2001.

Un romanzo che conserva quindi la memoria storica di eventi che hanno sconvolto l’intero mondo, di cui è fondamentale tenere il ricordo acceso come insegnamento e monito.

Bene, iniziamo pure.
Anzitutto, Giorgia, un profondo grazie per la tua partecipazione. È un onore poterti ospitare nel nostro blog!
Vuoi presentarti, parlando della tua passione per la scrittura creativa, e di com’è nata e si è poi sviluppata? Quali sono i generi che ti trovi più a tuo agio a scrivere?

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Tra il criptico e il simbolismo: la narrazione tra le righe

“Quando guardi a lungo nell’abisso, l’abisso ti guarda dentro.”

Friedrich Nietzsche

Ho sempre amato la narrazione “poco chiara”, quel tipo di narrazione che ti lascia una sensazione di mistero, di “piacevole confusione”, di criptico, di ambiguo.

Nel presente articolo vorrei esplorare più a fondo questo concetto.
Formato come mediatore linguistico e amante della scrittura creativa, nei miei anni di università ho sempre avuto le orecchie particolarmente tese durante le lezioni di traduzione letteraria.

Soprattutto interessanti sono state le lezioni, nel corso degli anni di magistrale, del mio docente di traduzione portoghese, per cui nutro tutt’oggi profonda stima.
Tra le sue frasi ricordo, riferendosi ai testi letterali, la necessità di “smontare il giocattolo”, di riflettere che “la risposta è nel testo“, a indicare l’analizzare, con infinita attenzione, non soltanto i personaggi, la storia ecc. di un testo, ma anche l’uso delle virgole, della punteggiatura. Il colore delle frasi, le ricorrenze. Le ridondanze.
Discorsi che mi hanno a dir poco affascinato.

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I misteri in narrativa. Alcuni consigli utili per gestirli al meglio

I misteri giocano un ruolo importantissimo nella narrazione. Spesso rappresentano la “molla” che spinge il lettore a portare avanti la lettura e a divorare una pagina dietro l’altra nella speranza di trovare una risposta ai quesiti che lo tormentano. In alcuni generi, come il giallo, rappresentano quasi sempre il fulcro della trama, ma anche quando sono un po’ meno centrali giocano comunque un ruolo tutt’altro che trascurabile. Difficilmente la protagonista di un romanzo rosa si troverà a indagare su un omicidio, ma forse nel corso della storia cercherà di scoprire a chi scrive di nascosto la sua nuova fiamma o perché la sua ultima relazione è finita male. È difficile trovare una storia in cui i misteri, in una forma o nell’altra, non mettono in moto gli eventi.

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Scrivere e disegnare albi per bambini ft. dr. ssa Emanuela Notarangelo

Buongiorno a tutti!
La dottoressa Emanuela Notarangelo, laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione presso l’università La Sapienza di Roma, ha accettato di partecipare a questa breve intervista in cui parlerà di come strutturare un albo illustrato per bambini, tra cui alcuni aspetti particolari della questione.
Senza ulteriori indugi, iniziamo pure con le domande!


Ciao Emanuela, e grazie per aver deciso di partecipare! Quando ho sentito parlare della tua conoscenza sull’argomento, mi sono incuriosito. Ritieni che gli albi illustrati per i bambini siano importanti per la loro formazione? Se sì, per quale motivo? In che modo?

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